Secondo fonti ufficiali, il governo turco ha deciso di togliere la censura che aveva applicato al famoso sito YouTube dopo che alcuni video contestati sono stati rimossi dall’archivio. Sono in molti a ritenere, però, che in questo contesto abbia giocato un ruolo importante l’impressionante mole di contestazioni apparse su giornali e blog che accusavano il governo turco di censura in un momento delicato come questo in cui lo stesso governo sta promuovendo la sua prossima entrata nell’Unione Europea.
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il motivo della censura sarebbe imputabile alla pubblicazione sul famoso portale di alcuni
video ingiuriosi nei confronti di Mustafa Kemal Ataturk, considerato il padre della Turchia moderna, deceduto nel 1983. In questi filmati viene infatti utilizzato il termine "gay" come insulto rivolto ad Ataturk ed ai turchi in generale.
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che questi filmati offensivi nascano da una sorta di guerra virtuale nata in quest’ultimo periodo, guerra in cui si rispolverano antiche rivalità tra turchi e greci (enfatizzata dai media e poi traslata su YouTube, sfruttando peraltro l’effetto virale del servizio).
Non è nuova comunque la censura sul fronte "Ataturk"; in passato altre offese, o comunque comportamenti ritenuti offensivi, si sono tradotti in vistose azioni di censura, processi e pressioni sui media. Bisogna sottolineare comunque come tale filtro non coinvolgesse l’intera rete turca. Infatti, come confermato dal presidente di Turk Telecom Paul Doany, era possibile in ogni caso accedere a YouTube sfruttando la connettività offerta da altri operatori.
A 48 ore dalla censura la Turchia torna sui suoi passi ed elimina il filtro.
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ha fatto però notare come cercando ora la parola "Ataturk" su YouTube, molti dei potenziali video "offensivi" sembrano essere stati
eliminati e sostituiti da altri che ne celebrano invece l’immagine storica. Per YouTube la scure della censura non è cosa nuova: anche in Brasile il servizio era stato oscurato tempo fa a causa del video hot della coppia Daniela Cicarelli e Renato Malzoni girato su una spiaggia e finito sul web (caso conclusosi con il ritorno online di YouTube e con l’ennesima rimozione del video).
Nel frattempo anche gli esuli tibetani sembrano essersi accorti dell’enorme potenziale dei video online e hanno infatti intenzione di celebrare l’anniversario del giorno della resistenza tramite YouTube; in questa occasione ricorderanno il 10 marzo del 1959, giorno nel quale migliaia di tibetani furono uccisi dalle truppe di occupazione cinesi nel tentativo di impedire ai soldati di arrestare il Dalai Lama.
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