Yahoo!, un macigno sul gruppo Napster

Mentre il fatturato cresce sull'onda di un mercato in piena esplosione, Napster non riesce a far quadrare i conti e si trova con un debito trimestrale triplicato ed un titolo azionario decisamente svalutato dopo gli ultimi annunci del gruppo Yahoo!
Yahoo!, un macigno sul gruppo Napster
Mentre il fatturato cresce sull'onda di un mercato in piena esplosione, Napster non riesce a far quadrare i conti e si trova con un debito trimestrale triplicato ed un titolo azionario decisamente svalutato dopo gli ultimi annunci del gruppo Yahoo!

In casa Napster si assiste ad una difficile congiuntura finanziaria: al cospetto di una voce entrate sempre più gonfia ed all’insegna della crescita costante, infatti, si fa allarmante lo status deficitario che va configurandosi alla luce delle ultime cifre rese note in relazione al trimestre fiscale del gruppo.

Si fanno pesanti, in particolare, i 24.3 milioni di dollari di passivo registrati nel trimestre finito il 31 Marzo dell’anno corrente (soprattutto se confrontati e sommati con i 6.57 milioni del trimestre precedente). Suddividendo il debito sul pacchetto azionario del gruppo, è come se ogni singola azione si fosse accollata 60 centesimi in un solo trimestre, e tutto ciò nonostante un forte aumento del fatturato registrato (+188%, 412.000 abbonati in tutto).

La situazione, già di per sé in bilico, ha vissuto un drammatico capitombolo in seguito all’annuncio di Yahoo! di voler penetrare nel mercato, a parità di sistema distributivo, con prezzi decisamente ridotti rispetto alla diretta concorrenza. Ed è così che il titolo è crollato di oltre il 25% in poche ore, presentandosi così al Nasdaq con la quotazione di 4.65 (-1.70 $) e raccogliendo in seguito un sensibile rimbalzo che non ripristina però la situazione delle 24 ore precedenti.

Secondo Chris Gorog, CEO Napster, i risultati grigi ottenuti dal gruppo vanno letti alla luce di un mercato (per cui in ambito europeo Napster ha addirittura anticipato iTunes nel presentarsi all’utenza forte degli accordi con le case discografiche) in cui la concorrenza si sta facendo spietata. La reazione degli investitori dopo la notizia dell’arrivo di Yahoo! Music Unlimited sembra confermare, con un certo panico, tale teoria.

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