Yahoo! ricerca Creative Common License

Yahoo! propone un nuovo servizio che permette di operare una ricerca filtrata nel proprio indice ottenendo tra i risultati solo materiale protetto da Creative Commons License. Il motore Yahoo! è applaudito dall'associazione Creative Commons
Yahoo! ricerca Creative Common License
Yahoo! propone un nuovo servizio che permette di operare una ricerca filtrata nel proprio indice ottenendo tra i risultati solo materiale protetto da Creative Commons License. Il motore Yahoo! è applaudito dall'associazione Creative Commons

Yahoo! ha comunicato di aver aperto il proprio motore di ricerca ad un servizio specifico per i contenuti protetti da Creative Common License. Il nuovo motore, rilasciato in versione beta, avrà dunque l’utilità specifica di coadiuvare alla ricerca di materiale tutelato dall’apposita licenza che apre a chiunque l’uso del materiale protetto, purchè il tutto avvenga senza fini di lucro.

«Yahoo! intende proporre tecnologie innovative, utili e tali da permettere agli utenti di trovare, usare, condividere ed espandere la conoscenza umana»: il nuovo motore si instaura su questa linea di pensiero ed intende aprire un varco specifico verso tutti i prodotti d’ingegno condivisi ed utilizzabili. Il comunicato ufficiale propone ad esempio una ricerca specifica per autore: i risultati saranno tutti protetti da Creative Common License e si avrà dunque la sicurezza di poter accedere a tali informazioni senza alcun rischio legale.

Il motore promette di nutrire con nuova linfa l’idea del Creative Common e non a caso l’associazione non-profit che gestisce le licenze (fondata nel 2002) applaude con ampi annunci alla novità introdotta da Yahoo!: un motore similare era già stato messo a punto dall’associazione stessa, ma l’arrivo del motore di Sunnyvale moltiplica l’utilità di cui le licenze possono godere.

Recentemente alcuni rapper statunitensi hanno iniziato a rilasciare i propri prodotti sotto la particolare licenza Creative Common per favorire il ri-uso delle proprie creazioni musicali e protestando così simbolicamente contro il giro di vite che le major stanno imponendo alla giurisprudenza per la tutela del copyright.

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