Yahoo, multa da 2,7 miliardi di dollari

Dal Messico giunge una multa da 2,7 miliardi di dollari nei confronti di Yahoo a causa del mancato rispetto di un contratto siglato con Ideas Interactivas.
Yahoo, multa da 2,7 miliardi di dollari
Dal Messico giunge una multa da 2,7 miliardi di dollari nei confronti di Yahoo a causa del mancato rispetto di un contratto siglato con Ideas Interactivas.

Una nuova tempesta si abbatte su Yahoo. Dopo diversi mesi trascorsi senza che il gruppo riuscisse a ristabilire le proprie sorti, conditi da terremoti ai vertici che hanno condotto all’addio di Scott Thompson ed alla promozione di Marissa Mayer in qualità di nuovo CEO, dal Messico giunge una sentenza che se non assume i contorni del colpo di grazia, poco ci manca: Yahoo dovrà infatti versare un risarcimento pari a 2,7 miliardi di dollari nei confronti di Ideas Interactivas a causa del mancato rispetto di un accordo siglato nel 2003 per la pubblicazione di un servizio di pagine gialle.

Circa dieci anni fa, infatti, Yahoo ed Ideas Interactivas hanno avviato una partnership la quale, almeno sulla carta, avrebbe dovuto condurre alla produzione di un servizio a disposizione dei cittadini messicani per la consultazione di un elenco telefonico legato alle attività commerciali a livello locale. Di tale servizio avrebbero dovuto essere disponibili sia una versione online che una cartacea, condite entrambe da informazioni aggiuntive quali mappe, indirizzi, promozioni ed altro ancora. Fine ultimo della collaborazione era la creazione di un servizio di primo piano nel settore.

Dal 2003 ad oggi, però, il progetto non è mai decollato: il dominio acquistato per portare online il servizio è infatti inattivo, la distribuzione dell’edizione cartacea non è mai avvenuta ed in generale non si è visto alcuno sviluppo significativo. Secondo i giudici messicani, quindi, la colpa sarebbe da attribuire esclusivamente a Yahoo, alla quale è stata comminata una multa da 2,7 miliardi di dollari in quanto il gruppo sarebbe stato responsabile di «rottura di contratto, inadempienza di promesse e perdite di profitti».

Il gruppo statunitense ha quindi pubblicato una nota nella quale sottolinea come ritenga del tutto infondate le accuse mosse dal tribunale messicano che ha emanato la sentenza, dichiarandosi pronto a ricorrere in appello per far valere le proprie ragioni. La situazione, tuttavia, sembra particolarmente complicata ed un’eventuale sconfitta definitiva potrebbe essere per l’azienda un colpo dal quale difficilmente potrà riprendersi. I bilanci dell’azienda, d’altro canto, parlano piuttosto chiaro e l’ammontare di tale sanzione superala somma delle entrate complessive registrate negli ultimi due trimestri, mentre i ricavi utili totali si aggirano intorno al mezzo miliardo di dollari.

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