Windows 8 decisivo per il futuro di Microsoft

Windows 7 va a gonfie vele, ma Microsoft guarda al futuro con l'avvento del nuovo Windows 8: ecco le parole del CEO Steve Ballmer.
Windows 8 decisivo per il futuro di Microsoft
Windows 7 va a gonfie vele, ma Microsoft guarda al futuro con l'avvento del nuovo Windows 8: ecco le parole del CEO Steve Ballmer.

Windows 8 sarà il sistema operativo più importante e ambizioso mai sviluppato da Microsoft: è quanto dichiarato da Steve Ballmer, intervenuto durante una conferenza andata in scena a Seoul. Importante perché rappresenterà la conferma di quanto di buono già visto con l’attuale Windows 7, che nonostante l’ormai imminente arrivo del successore continua a far registrare ottimi risultati soprattutto nel settore business (con 350 milioni di dispositivi in totale venduti nel 2012), ambizioso per il suo debutto previsto anche sui tablet.

Le parole del CEO di Redmond esprimono soddisfazione per il lavoro svolto finora e per i traguardi raggiunti, lasciando intravedere un futuro roseo anche per Windows 8, che stando ad alcune delle indiscrezioni più accreditate sarà disponibile nei negozi a partire dal mese di ottobre.

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Il rilascio della nuova piattaforma potrebbe spingere i numeri relativi al mercato PC, in particolar modo grazie alla dotazione del S.O. su dispositivi notebook e ultrabook. Secondo le previsioni di IDC, pubblicate nel mese di marzo, le vendite in questo settore aumenteranno nella seconda parte del 2012 dopo un avvio sottotono. Complessivamente, l’anno in corso dovrebbe far registrare un incremento degli utili pari al 5%, dopo l’1,8% guadagnato nei dodici mesi precedenti. Di certo, Windows 8 pare avere tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primaria importanza in queste dinamiche.

Focalizzando l’attenzione sull’ambito tablet, invece, il sistema operativo sembra poter garantire a Microsoft una consistente fetta di mercato nel medio-lungo periodo successivo al lancio. L’istituto Gartner prevede un 11% di market share conquistato entro il 2015, con una flessione della quota Apple fino al 46%. La parte restante, con tutta probabilità, sarà fagocitata dalla miriade di dispositivi Android.

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