Wikipedia secondo Umberto Eco: "Il web è idiota"

Wikipedia secondo Umberto Eco:

Al

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di Torino,
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avverte che il Web sta distruggendo la memoria.
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in un certo senso, perché non è in grado di fare una selezione delle informazioni, rischiando così di farci perdere quelle informazioni condivise che fanno parte dell’enciclopedia comune.

Nel corso dell’

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, chiamato "L’avvenire della memoria" e introdotto dalla semiologa Patrizia Violi, Umberto Eco ha proposto un’equivalenza tra anima, cultura e memoria.

L’anima è fondamentalmente memoria. Senza memoria, non si può andare né all’Inferno, perché la dannazione consiste nel rivivere costantemente i propri peccati, né in Paradiso, perché se ci arrivassimo senza memoria la beatitudine non sarebbe che un’ipnosi senza senso.

Il Web, secondo Eco, è un dispositivo idiota perché trattiene ogni cosa e il suo contrario, senza avere la capacità di filtrare le informazioni. Inoltre, non mette niente in latenza e si basa sull’eccesso di informazione sempre presente e disponibile.

Allo stesso tempo, non esiste la certezza che i nostri supporti elettronici durino a lungo. Ad esempio, i floppy disk sono quasi del tutto scomparsi e la stessa cosa potrebbe accadere ai CD e DVD. Nessuno ci dice che i computer del futuro saranno in grado di leggerli.

Il rischio è di perdere di vista l’enciclopedia comune, ovvero l’insieme delle conoscenze relative al mondo che possiede ognuno di noi e della quale ogni volta attiva una versione parziale secondo le esigenze. Infatti, secondo Eco, il rischio è di trovarsi di fronte a

sei miliardi di enciclopedie individuali, una diversa dall’altra, in cui le nozioni condivise sono perdute.

Nel mirino c’è quindi la conoscenza condivisa tipica di

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, dove l’utente può modificare le voci a suo piacimento e in cui le fonti si fanno vaghe. Ma Umberto Eco conserva la speranza che nel lungo periodo ci possa essere una comunità motivata, allargata e non scientifica a correggere continuamente gli errori.

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