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Wikileaks ha pubblicato la bozza del famoso accordo Trans-Pacific Partnership. Il TPP è un accordo commerciale che potrebbe essere come un ACTA mondiale: vuole infatti regolare in modo restrittivo il copyright digitale con lo stesso stile molto aggressivo nei confronti della libertà di espressione. Scritto in segreto e circolato solo parzialmente in Rete, ora è noto nelle sue voci più controverse.
Quella del TPP è una vicenda a metà tra il
Huge news: @Wikileaks has released the entire secret #TPP Intellectual Property chapter. http://t.co/qJQvCDut8P
— EFF (@EFF) November 13, 2013
Quando invece i primi commentatori ed esperti hanno aperto il
Rispetto agli accordi multilaterali esistenti, il capitolo IPR-TPP propone la concessione di un maggior numero di brevetti, la creazione di diritti di proprietà intellettuale sui dati, la proroga dei termini di protezione di brevetti e diritti d’autore, espansioni di privilegi e aumenti celle pene per le violazioni. Il testo restringe lo spazio per le eccezioni in tutti i tipi di diritti di proprietà intellettuale. Gli Usa escono dal testo come il paese più anti-consumatori e anti-libertà: prende sempre le posizioni più estreme e la linea dura sulla maggior parte delle questioni. Ma il testo rivela anche che molti altri paesi della trattativa sono disposti a compromettere i diritti dei loro cittadini nella ricerca spasmodica di un nuovo accordo commerciale con gli Stati Uniti.
Il problema contenuti e il problema segretezza
Nel caso TPP ci sono due livelli di problemi: i contenuti (
Inoltre, c’è anche una questione geopolitica: il metodo è una specie di Pacific Rims, che sta alla larga dall’Europa – che ha respinto l’ACTA la scorsa estate – e ha lasciato al margine paesi come Russia e Cina. Ha coinvolto paesi molto diversi tra loro come Giappone, Messico, Canada, Australia, Malesia, Cile, Singapore, Perù, Vietnam, Nuova Zelanda e il Brunei, e sta spaccando paesi storicamente fedeli agli Usa, che pare non apprezzino i contenuti del documento che Obama ancora non ha presentato al Congresso. E non è detto che arriverà mai a presentarlo, soprattutto ora che è stato svelato nel suo capitolo più duro sugli strumenti pensati per fermare le violazioni del copyright. La pubblicazione del testo da parte di Wikileaks ha creato una rara e preziosa opportunità di avere un dibattito pubblico sul merito, pensando alle azioni per modificare o interrompere l’accordo.