Colpito, forse affondato. Wikileaks stavolta è davvero nei guai. Gli hacker americani o cinesi e il
Lo ha spiegato direttamente il
La scorsa notte una email di notifica è stata inviata all’indirizzo associato all’account wikileaks.org. Oltre a questa email, gli avvisi sono stati inviati via Twitter e alla chat disponibile. Il downtime del sito wikileaks.org è derivato dalla sua incapacità di utilizzare un altro hosting provider di servizi DNS.
Troppo traffico e colpa di Julian Assange se non si è pensato prima a una soluzione, secondo il gestore. Wikileaks, da par suo, ha già invitato sul
Ma i tweet di Wikileaks non si fermano qui. Si nota il più recente, senza collegamenti (come avviene di solito) a fonti esterne, ma un vero e proprio atto di accusa contro Amazon:
Il comunicato stampa di Amazon non si accorda coi fatti pubblici. Una cosa da vigliacchi, un altro che mente.
Il riferimento è alla versione dell’azienda, che ha detto di aver espulso Wikileaks perché non aveva rispettato i termini del contratto. Ovviamente, difficile credere non ci sia stata una pressione da parte dell’amministrazione Obama.
Mentre Wikileaks continua a prendere in giro il Dipartimento di Stato, linkando un
Guardando i retweet del messaggio contro Amazon, sembra che Wikileaks goda ancora di molta stima nella blogosfera, tanto che il tipo di commento che va per la maggiore è quello che chiede al sito di pubblicare qualche leak su Amazon.
Chissà che non succeda veramente.