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Wikileaks rischia la chiusura per la mancanza di fondi e Julian Assange ne ha temporaneamente sospeso le pubblicazioni per combattere l’embargo finanziario imposto da Visa, Mastercard e Bank of America. Lo ha rivelato Assange stesso durante una conferenza stampa tenutasi a Londra. Questo quanto comunicato:
«Se
[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Managernon trova modo di aggirare il blocco dei finanziamenti non saremo più in grado di continuare oltre la fine dell’anno».
Il blocco delle carte di credito effettuato da Visa e Mastercard era arrivato dopo la pubblicazione, da parte di Wikileaks, dei segreti sulle guerre in Iraq e in Afghanistan, oltre alle notizie riservate sul Dipartimento di Stato americano.
aveva cercato ulteriori
ma non li aveva trovati, e dopo aver messo in vendita una serie di memorabilia, si ritrova costretto a chiedere una raccolta fondi. In realtà, si vocifera che avrebbe ricevuto decine di milioni di dollari da donazioni provenienti a livello globale, ma non ha incassato nulla per via della politica ostruzionistica attuata dalle società di credito.
Secondo quanto diffuso nella conferenza londinese, l’organizzazione ha perso il 95% dei suoi fondi dopo l’embargo alle donazioni in atto dallo scorso dicembre definito “illegale”. L’appello di Julian Assange è chiarissimo: servono urgentemente nuovi soldi altrimenti il progetto chiuderà definitivamente, e non temporaneamente. Nel frattempo, Wikileaks resterà chiuso fin quando non arriverà una nuova liquidità.