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Sebbene negli ultimi tempi Apple sia fortemente orientata ai device iOS, diventati ormai il suo core business, l’azienda non si è di certo dimenticata del comparto Mac. Nel 2012 ha sbaragliato tutti sul mercato non solo con alte vendite nonostante la crisi, ma anche per aver introdotto i primi laptop al mondo dotati di
Lo standard Wi-Fi 802.11ac, detto anche 5G Wi-Fi, è in grado di raggiungere velocità di trasmissione di 1.3 Gbps contro i 450 Mbps massimi dell’802.11n, la tecnologia al momento in voga su laptop e device tascabili di tutto il mondo. Tale standard è stato elaborato da Broadcom, con cui Apple avrebbe stretto di recente degli speciali accordi per i
A diramare l’indiscrezione è Matt Brian di The Next Web, il quale riporta alcune fonti che confermerebbero l’accordo ormai avvenuto fra le due società:
«Ci è stato detto che, qualora si procedesse secondo i tempi prefissati, lo standard sarà incluso nelle prossime linee di computer Mac. Nessuna parola invece sull’introduzione di simili chipset in iPhone, iPad, Apple TV o altri prodotti.»
Oltre ai Mac, in particolare le soluzioni portatili, lo standard è ovviamente atteso anche su tutti gli strumenti di connettività già nel catalogo di Cupertino, come i prodotti Airport o Time Machine. Per quale motivo, tuttavia, Apple è così interessata a uno standard ultra-veloce considerato come la banda Internet disponibile nelle abitazioni rarissimamente raggiunga gli 1.3 Gbps? La risposta potrebbe essere molto semplice: AirPlay.
Cupertino è sempre stata interessata, e all’avanguardia, in fatto di connettività Wi-Fi. Il primo laptop dotato di questa tecnologia è un iBook del 1999, presentato sul palco da un ironico Steve Jobs tra lo stupore della folla. Ai tempi pareva impensabile potersi connettere alla Rete in modalità senza fili, tanto che Jobs fu simpaticamente costretto a sventolare un hula-hoop attorno al computer per dimostrare l’assenza di cavi alla folla esterrefatta. In tempi più recenti, Apple ha promosso strenuamente lo standard 802.11n, adottato con quasi tre anni d’anticipo rispetto agli altri produttori.