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Giusto il tempo di annunciarla e già la Digital Tax, il provvedimento anti elusione fiscale pensato per le multinazionali e annunciato ieri da Matteo Renzi, fa molto parlare di sé. Tuttavia, va subito smentito un paragone ingombrante che sta occupando i giornali mainstream e soprattutto i commentatori: quello con la Webtax. I due dispositivi, che mai sono stati tasse, non potrebbero essere più diversi. Ricapitoliamo le ragioni per cui la prima era una iattura, mentre la seconda è discutibile quanto si vuole, ma ha un senso.
La
Basterebbe ricordarsi questi due elementi per evitare di cascare nella facile allusione ad un Renzi che ha cambiato idea. La webtax è andata in soffitta e nulla c’entra con l’intenzione di aumentare l’imponibile delle multinazionali con una ritenuta alla fonte operata da banche e intermediari. La digital tax infatti è il frutto di una lunga discussione in commissione durante l’Indagine conoscitiva sulla fiscalità nell’economia digitale. Il resoconto dell’audizione (pdf) del professor Franco Gallo, professore emerito di diritto tributario presso l’università Luiss, mostra come il momento dove forse è nata l’idea di una diverted profit tax italiana ispirata alle raccomandazioni dell’Ocse risale allo scorso febbraio, e si basa su un meccanismo semplice da spiegare anche se tutt’altro che scontato nella sua applicazione. In quella occasione, infatti, il tributarista avvertì la commissione Finanze:
L’OCSE avanza proposte nel senso di dire «cambiamo il concetto di stabile organizzazione, chiamiamola significativa, chiamiamola virtuale» e propone, a tal fine, dei parametri diversi da quelli classici tradizionali, come ad esempio la ripartizione dei salari e altre condizioni. Tale mutamento va realizzato, però, quantomeno a livello europeo. È un problema di convenzioni sulla doppia imposizione fiscale.
Come funziona la Digital Tax
La diverted profit tax all’italiana immaginata dalla
Ovviamente non è garantito che funzionerà. Questo prelievo potrebbe trovarsi contro intere parti del diritto tributario internazionale, che non vede di buon occhio (per usare un eufemismo) i cambiamenti unilaterali delle definizioni e degli standard di tassazione delle aziende che operano nei paesi esteri, visto che con le compensazioni al fine di evitare doppie imposizioni, cioè i crediti di imposta, potrebbero sorgere altri problemi. Questi però sono tecnicismi ai quali lavoreranno gli esperti del MEF. Qui conta spiegare la differenza, che rappresentiamo così:
Webtax | Digital Tax |
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Aziende online di qualunque dimensione | Tutte le multinazionali, oltre un certo fatturato |
Search advertising | Transazioni dei pagamenti |
P. Iva obbligatoria | Stabile organizzazione facoltativa al ruling o al prelievo forzoso |