Waymo mostra la nuova tecnologia di guida autonoma

Il gruppo di Mountain View sceglie l'evento di Detroit per mostrare il sistema self-driving sviluppato internamento ed equipaggiato dai minivan Pacifica.
Waymo mostra la nuova tecnologia di guida autonoma
Il gruppo di Mountain View sceglie l'evento di Detroit per mostrare il sistema self-driving sviluppato internamento ed equipaggiato dai minivan Pacifica.

Mentre gli occhi della stampa di settore sono tutti puntati sul CES 2017 di Las Vegas, a Detroit ha preso il via il North American International Auto Show, ovvero il Salone Internazionale dell’automobile per il continente nordamericano. Anche lì non mancano i big della Silicon Valley, come nel caso di Google, o per meglio dire Alphabet, che attraverso la nuova divisione Waymo ha presentato l’inedita tecnologia di guida autonoma installata sui minivan Pacifica forniti da Fiat Chrysler.

Per la prima volta, tutte le componenti sono state sviluppate internamente dal gruppo californiano, come sottolineato dal numero uno John Krafcik durante il suo intervento. Dai sensori al LiDAR, ogni cosa è stata progettata in modo tale da ottimizzarne l’integrazione nella carrozzeria del veicolo e il processo di acquisizione dei dati da elaborare. Questo, secondo il CEO, garantirà a Waymo un notevole vantaggio nei confronti di una concorrenza sempre più agguerrita nel territorio delle self-driving car. È stato inoltre confermato che la flotta di Pacifica svelata a dicembre sarà coinvolta in una prima fase di test entro la fine del mese, inizialmente sulle strade pubbliche nelle città di Mountain View e Phoenix.

Rapportando il costo dell’equipaggiamento hardware integrato sulle vetture a guida autonoma nel 2009 con quello attuale, emerge un abbattimento dei costi pari al 90% circa. Un esempio: otto anni fa un singolo LiDAR costava circa 75.000 dollari, oggi solo 7.500 dollari. Un risparmio notevole, che contribuirà ad accelerare l’adozione delle tecnologie di guida autonoma.

Da notare che le Pacifica impiegate da Waymo, capaci di ospitare al loro interno fino a sette passeggeri, potrebbero rivelarsi il veicolo ideale per un servizio di ride sharing, uno degli ambiti dove le self-driving car potrebbero trovare un’applicazione concreta già a partire dai prossimi anni, prima di assistere ad una commercializzazione di veicoli autonomi privati in un futuro meno immediato.

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