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Vodafone avrebbe intenzione di entrare nel mondo dei
La proposta di Vodafone arriva proprio come risposta alle esigenze della Easa che aveva aperto una fase di consultazione su come poter gestire e regolare il volo dei droni. Vodafone sarebbe stata invitata meno di un mese fa dai funzionari dell’Easa per discutere della sua proposta. Yves Morier, director of unmanned aircraft at EASA, ha evidenziato come Vodafone avrebbe proposto un sacco di idee interessanti su come gestire il traffico dei velivoli senza pilota. L’intervento umano sarebbe limitato anche se il progetto in se risulterebbe particolarmente ambizioso ma per Yves Morier trattasi di una tecnologia da valutare e da studiare.
Per Vodafone, entrare nel settore dei droni rappresenterebbe una mossa naturale. Il classico mercato della telefonia mobile è in calo e l’azienda sta guardando con interesse al mercato enterprise come alternativa. Tante aziende stanno seguendo la medesima direzione e del resto molte SIM Vodafone sono già oggi presenti in dispositivi che non sono smartphone o tablet come contatori intelligenti ed automobili.
Possibile, dunque, che in futuro i droni possano essere dotati di SIM in grado di consentire di comunicare con loro per evitare scontri tra velivoli e sconfinamenti in aree interdette al volo. Anche possibile che sia utilizzata la rete di Vodafone per autorizzare ogni volo. Vodafone, inoltre, come secondo step punterebbe anche al settore commerciale dove aziende come
Yves Morier ha sottolineato come questa tecnologia sarebbe applicabile con sicurezza non solo ai voli dei droni a bassa quota che sono poi la maggioranza per questo tipo di velivoli, ma potenzialmente anche al controllo del traffico aereo in generale. Tuttavia, Andy Sage, director of remotely piloted aerial systems britannico, prova a smorzare l’entusiasmo affermando che dalla teorica alla pratica c’è una bella differenza anche perchè non si conoscono gli eventuali impatti negativi sulle reti mobile.