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Si scrive GPU, si legge Graphics Processing Unit. Non chiamatela però banalmente “scheda video” o “chip grafico”, poiché sarebbe quantomeno riduttivo. La componente elabora milioni di dati ogni secondo in modo parallelo, un’attività per la quale risulta utile non solo in ambito videoludico o nel rendering di complessi modelli poligonali, ma anche nell’analisi dei dati medici (in ottica digital health), in ambito cinematografico, per gli algoritmi di machine vision o machine learning e persino nei sistemi di guida autonoma dove interpreta le immagini e le informazioni acquisite dalle videocamere e dai sensori a bordo dei veicoli. Ne abbiamo parlato con Luciano Ballerano, PR Manager Italy Greece & Israel di NVIDIA.