
Sono passati soltanto alcuni mesi da quando un giudice ha scagionato Google da ogni accusa appellandosi al Digital Millennium Copyright Act per sollevare l’azienda da tutte le responsabilità riguardanti l’attività dei propri utenti, ma Viacom non ci sta e annuncia l’intenzione di ricorrere in appello contro la sentenza chiedendo che il caso venga riaperto almeno per quanto riguarda il comportamento di YouTube prima del 2008.
Nel 2007 Viacom citò in giudizio Google per aver favorito l’upload di video protetti da copyright sulle pagine di YouTube. Pochi mesi dopo bigG introdusse sulla piattaforma di video sharing alcune tecnologie capaci di analizzare automaticamente i contenuti pubblicati, rendendosi al tempo stesso maggiormente disponibile a cancellare le clip qualora venissero riscontrate violazioni del diritto d’autore, e a pubblicare inserzioni pubblicitarie per ripagare le aziende produttrici di contenuti delle perdite economiche. Tutto questo, alla luce di quanto
A sostenere l’accusa, questa volta, sarà
Il prolungarsi della vertenza sembra trovare radice nel modo in cui Google si avvicina sempre più al mondo dei contenuti video con le nuove offerte YouTube e con i progetti Google Tv: il feeling con Viacom non è mai scattato ed ora un nuovo grado di giudizio torna a mettere le parti su posizioni opposte.