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La querelle
Olson è riuscito a vincere importanti cause nel corso della propria carriera: tra le tante basti citare il caso Bush contro Gore, che decise la contestata assegnazione della Florida a favore di colui che è poi diventato Presidente degli Stati Uniti, o il caso Perry contro Schwarzenegger sui matrimoni omosessuali.
Viacom, quindi, si appresta ad avviare un ricorso che dovrebbe iniziare il 3 dicembre. Già questo rappresenterebbe una piccola vittoria per Viacom, che può in questo modo riaprire il caso. Il gruppo non si è insomma arreso alla sentenza che ha stabilito il fatto che YouTube è protetto dalla Digital Millennium Copyright Act (DMCA) e pertanto non può essere accusato di violazione di copyright.
Ma la vicenda sembra essere ben più complicata del previsto: Google ha presentato una mozione contro gli appelli di Viacom, per evitare ad entrambe le parti inutili sforzi raddoppiati e rendere così le sentenze più semplici. Ma Viacom, da parte sua, si è opposta a questa mozione. Ora tocca alle due parti presentare le proprie argomentazioni. Non è inutile ripetere che, sulla base alle sorti di questo processo, molte delle realtà della rete attuale, per come sono conosciute ad oggi, potrebbero cambiare.