Nato dalla collaborazione tra YouTube e l’Universal, il sito risponde all’esigenza delle major del settore a ricercare nuovi spazi e nuovi modi di diffondere la musica, prevenire e recuperare i danni che la pirateria online ha creato fino a questo momento. Non bastano le sentenze che chiudono e bloccano il peer to peer, c’è bisogno di intercettare il nuovo modo di fruizione della musica da parte degli utenti. In quest’ultimo periodo sembra che i video online delle canzoni vadano per la maggiore.
A questi due pionieri si sono unite la Sony Music, l’EMI ma manca all’appello la Warner Music, con cui sono in trattativa. Il guadagno sarà condiviso e avviene attraverso la pubblicità con annunci contestuali e una serie di spot inseriti prima del video musicale che si vuole ascoltare e vedere. Tra gli inserzionisti ci sono, al momento, Colgate-Palmolive, MasterCard, McDonald’s e AT&T.
A oggi su Vevo sono stati caricati oltre 30 mila video musicali e il progetto, oltre a voler modificare le abitudini legate alle fruizioni della musica online, si pone come uno dei primi concorrenti al sito di Mtv, con tanto di news e contenuti musicali che possono interessare gli utenti. In Italia il suo sviluppo potrebbe trovare degli ostacoli da parte della SIAE, che non sempre è propensa a partnership del genere, eccetto che non ci sia un riscontro di un ritorno economico notevole.