Utenti Twitter contro utenti Facebook: è guerra

È scoppiata una guerra tra popoli: i twitters non amano la presenza di chi frequenta Facebook e suggeriscono loro di tornare nel social.
È scoppiata una guerra tra popoli: i twitters non amano la presenza di chi frequenta Facebook e suggeriscono loro di tornare nel social.
Utenti Twitter contro utenti Facebook: è guerra

A volte le guerre scoppiano per caso, senza che nessuno ricordi come tutto è cominciato. Su Twitter si sta compiendo una specie di pogrom 2.0 contro gli utenti Facebook, considerati poco inclini al microblogging. Il responsabile è Patryk Rzucidlo (@PTKDev) che per caso, in un’operazione di defollowing e minacciando di postare “tornate su Facebook” sulle timeline degli amici, ha aperto le danze.

Con questo tweet, di due giorni fa, è nato un trend topic decisamente strano per l’ambiente social. Qualcuno parla anche di “snobismo” da parte degli utenti di

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, che stanno aprendo l’armamentario di tutti gli stereotipi su Facebook e il suo successo.

Così, l’invito #tornatesufacebook è la conclusione di molti tweet che cercano di distinguere una popolazione Web dall’altra. Un fenomeno interessante e inaspettato, se si considera che il social del cinguettio si appresta a toccare quota mezzo miliardo di utenti, quindi la sovrapposizione di utenti tra le due piattaforme – peraltro già da tempo interconnesse con appositi widget – è destinata ad aumentare.

Allora perché questo tentativo di distinguersi? E su quali basi? Seguendo il flusso, sembra che al fanatico di Twitter non piaccia l’utente

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che non sa scrivere in 140 caratteri, che lo utilizza per postare immagini e condividere contenuti, chi riproduce i meccanismi di curiosità per la vita degli altri in un social completamente diverso. Così i commenti sarcastici si sprecano:

“Se non avete niente da dire #tornatesuFacebook”; “se state cercando la vostra ex #tornatesufacebook”; voi che dite che twitter è complicato e vi siete loggati una volta #tornatesufacebook”

Le ragioni di questa “xenofobia” delle reti sociali possono essere molte, a partire dal fatto che su Twitter si sta facendo sempre più chiara la possibilità di agire con uno pseudonimo mentre su Facebook l’identità è una regola ferrea. Una distinzione che alimenta lo scontro tra chi concepisce la presenza in Rete come un’attività fortemente incentrata sull’autopromozione di sé nella direzione molti-uno (Facebook), e chi la concepisce come un’attività di esposizione di sé e contrasto con la realtà nella direzione uno-molti (Twitter).

Ma proprio perché sono differenti e come si può togliere un’amicizia si può smettere di seguire qualcuno, è lecito chiedersi dove stia il problema.

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