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Il Judiciary Committee del Senato statunitense ha da poco approvato un nuovo testo di legge per riformare le attuali norme che regolano la registrazione e la gestione dei brevetti. Il nuovo ordinamento potrebbe rendere molto più difficoltose le iniziative legali tese a ottenere risarcimenti milionari per la violazione dei brevetti, disincentivando così le "patent wars" spesso avviate dalle società con il puro obiettivo di battere cassa.
La nuova versione della legge è stata approvata dal Committee e potrà ora essere inviata all’aula del Senato americano per essere discussa e votata. Il nuovo testo del Patent Reform Act cotistuisce un compromesso tra le istanze dei grandi produttori di soluzioni tecnologiche e le necessità delle piccole industrie. I primi desiderano da tempo una riforma tesa ad ammodernare l’attuale legge e in grado di evitare le cause milionarie, talvolta pretestuose, intorno alla violazione di singole parti di un brevetto. Le piccole società, specialmente nel comparto tecnologico e nel settore farmaceutico, chiedono invece modifiche meno incisive, per preservare il loro diritto a citare in giudizio le grandi società che utilizzano senza le dovute royalty i loro brevetti.
La proposta di legge da poco
Le nuove norme prevedono maggiori poteri per i magistrati, che potranno limitare l’azione delle giurie popolari indicando loro quali fattori dovranno essere considerati per ogni singola causa. Ciò dovrebbe consentire processi più rapidi e scongiurare l’apertura di iniziative legali parallele per ottenere risarcimenti più alti per le violazioni dei brevetti. I detrattori della proposta di legge osservano, però, come una soluzione di questo tipo rischi di conferire troppi poteri ai magistrati, sottraendo potere alle giurie.
Il nuovo Patent Reform Act è stato accolto molto positivamente da Microsoft, che ha