USA, giro di vite contro WikiLeaks

Il DOJ ha chiesto a Google e Sonic.net di fornire le informazioni a propria disposizione riguardo un possibile membro di WikiLeaks.
USA, giro di vite contro WikiLeaks
Il DOJ ha chiesto a Google e Sonic.net di fornire le informazioni a propria disposizione riguardo un possibile membro di WikiLeaks.

WikiLeaks è ancora al centro dei pensieri del Governo degli Stati Uniti: a confermare l’importanza conferita al progetto fondato da Julian Assange vi sarebbero alcune azioni messe in atto da alcuni entistatunitensi, i quali avrebbero messo in atto un giro di vite volto ad identificare eventuali nuovi colpevoli. Nella vicenda sarebbero coinvolti anche Google ed il provider Sonic.net.

Il Dipartimento di Giustizia degli USA, secondo quanto riportato da CNET, avrebbe infatti richiesto alle due società informazioni relative all’account di posta elettronica e alla connessione ad Internet di Jacob Appelbaum, hacker e attivista statunitense ritenuto vicino al gruppo fondato da Assange e la cui firma compare in calce a numerose pubblicazioni di materiale ritenuto top secret in nome della libertà di informazione e della trasparenza nei confronti dei cittadini.

Una mossa, quella dell’ente governativo a stelle e strisce, che sembra trovare per il momento la strada sbarrata dalla volontà da parte delle due aziende di garantire massima riservatezza per i propri utenti. Tramite un proprio portavoce, infatti, Google ha infatti reso noto di voler sì rispettare la legge e venire incontro alle esigenze delle autorità, ma valuterà con attenzione il caso e solo nel momento in cui lo riterrà opportuno fornirà le informazioni richieste. Sulla stessa lunghezza d’onda si è sintonizzata Sonic.net, provider Internet californiano che offre connettività al sospettato.

La tipologia di richiesta effettuata dal Dipartimento di Giustizia non sarebbe poi nuova nella lotta a WikiLeaks: già negli scorsi mesi un simile approccio ha permesso alle autorità di ottenere informazioni relative all’account Twitter del gruppo fondato da Julian Assange, il quale deve ad oggi ancora rispondere delle accuse di violenza sessuale mosse dalle autorità svedesi nei suoi confronti.

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