UE e la tutela della privacy su Google e Facebook

L'Unione Europea discute nuove proposte per imporre a colossi del Web come Google e Facebook una maggiore tutela nell'utilizzo dei dati personali.
UE e la tutela della privacy su Google e Facebook
L'Unione Europea discute nuove proposte per imporre a colossi del Web come Google e Facebook una maggiore tutela nell'utilizzo dei dati personali.

La tutela dei dati personali online è una questione che finirà presto, nuovamente, sui banchi dell’Unione Europea. Il tedesco Jan Philipp Albrecht ha annunciato per la giornata odierna un intervento in cui esporrà ai propri colleghi i rischi legati all’attività di alcuni colossi della grande rete come Google e Facebook, oggi in grado di immagazzinare, manipolare e talvolta vendere a terzi informazioni riguardanti la propria utenza.

L’obiettivo è quello di dare vita a una regolamentazione che costringa queste realtà a utilizzare sistemi più chiari per informare i navigatori su cosa accade alle informazioni che li riguardano, ad esempio a quelle inerenti la geolocalizzazione, le ricerche effettuate su Internet, le preferenze accordate agli elementi condivisi sui social network e altro ancora. Di seguito l’estratto di una dichiarazione sul tema rilasciata da Albrecht (classe 1982), europarlamentare appartenente al partito ambientalista tedesco.

Gli utenti devono essere a conoscenza di quanto accade ai loro dati personali. È loro diritto esprimersi in modo consapevole autorizzando, oppure negando, il trattamento delle informazioni.

I giganti del Web non sono però le uniche realtà che saranno chiamate in causa dalla discussione: insieme a loro anche società operanti nel campo dei trasporti pubblici, della sanità e della fornitura di energia. Per la loro natura sono però proprio i gruppi che fanno della grande Rete il loro business principale a essere maggiormente coinvolte. La questione sarà sottoposta a votazione nel mese di aprile.

Nell’ultimo periodo chi usufruisce delle piattaforme online ha mostrato di essere sempre più attento a come vengono trattati i propri dati personali: lo dimostra la vera e propria rivolta degli utenti contro Instagram, applicazione per l’editing fotografico che nel 2012 ha ottenuto un notevole successo, finita però al centro delle polemiche nelle ultime settimane di dicembre, dopo aver annunciato (e ritirato in tutta fretta) l’introduzione di una nuova policy poco rispettosa per le informazioni e i contenuti condivisi dagli iscritti al servizio.

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