/https://www.webnews.it/app/uploads/2016/10/Uber-Eats.jpg)
Se pensavate che con Foodora, Just Eat e Deliveroo ce ne fosse già abbastanza vi sbagliavate: nel settore piu discusso del momento è entrata Uber, che significa stessa tecnologia (app, geolocalizzazione, algoritmi, logistica), ma più capitali e un modello che sposta ancora più in là l’economia del trasporto on demand di cibo. Uber Eats è pronta su iOS e Android in versione italiana da oggi.
Uber ha già maturato molta esperienza con il trasporto di cibo, Milano è la 44esima città del mondo dove porta questa particolare
🌮 + 🌯 = 😋 #UberEATS pic.twitter.com/6DmyEaYemV
— Uber Eats (@UberEats) October 25, 2016
Proprio oggi a
Il mercato del food delivery
Il progetto pilota parte da Milano e l’intenzione, spiegata dallo stesso Tursi, è quella di estendersi, inserendosi nel mercato con un approccio diverso dai competitori mostrandosi come una piattaforma di intermediazione tra autonomi (consumatori, ristoranti e corrieri) senza obblighi di nessuna natura per questi ultimi. Già, ma come si presenta questo mercato? I dati dell’ultimo Osservatorio eCommerce del Politecnico hanno aggiornato quello che si sapeva del food, e si potrebbe usare la metafora dello stagno con tanti pesciolini. I servizi, infatti, crescono più velocemente della domanda.
Qualche numero. Gli acquirenti online sono aumentati del 7% nel 2016 (sono circa 19 milioni, poco più del 60% degli utenti Internet italiani). Su questa fetta il Food&Grocery vale 575 milioni di euro e cresce comunque del 30%. L’andamento è dunque molto positivo, eppure i ristoranti attualmente online col loro eCommerce sono sempre gli stessi, meno del 20% del totale. Il buon andamento del settore è perciò riconducibile al grande lavoro fatto dai diversi player, ognuno con la sua diversa offerta, più che da nuove cucine collegate.
I consumatori online acquistano prodotti di largo consumo dai supermercati online (ad esempio Carrefour, Esselunga e Tigros) e dalle grandi DotCom (ad esempio Amazon), sia i prodotti enogastronomici dai produttori, dai retailer specializzati (ad esempio Eataly Net), dai siti delle vendite private e dai marketplace; vanno pazzi per gli acquisti di vino dalle enoteche online e dai siti delle vendite private specializzate (ad esempio Svinando e Tannico) e quelli di cibo pronto dagli aggregatori (Deliveroo e Just Eat) e per le consegne a domicilio della spesa basta citare Amazon Prime Now, attivo a Milano da Novembre 2015. Anche Eataly Today, attivo sempre a Milano da Luglio 2016, per la consegna anche di prodotti freschissimi o gastronomici, direttamente dalla cucina stellata di Alice, e Deliveroo che garantisce un tempo di evasione, dalla ricezione dell’ordine alla consegna, di 30 minuti.
Uber Eats entrerà in questo mercato.