Troppo tempo su Internet, meno concentrazione e creatività

Il mondo spende 35 miliardi di ore al mese sul web ma, secondo una ricerca, diminuisce di due volte e mezzo la nostra concentrazione e la creatività.
Il mondo spende 35 miliardi di ore al mese sul web ma, secondo una ricerca, diminuisce di due volte e mezzo la nostra concentrazione e la creatività.
Troppo tempo su Internet, meno concentrazione e creatività

Attaccati ai social network, informati dai motori di ricerca, immortalati dai video, condivisi da molti amici: siamo su Internet e ci sentiamo bene. Ma ci fa davvero bene? Alcuni psicologi credono di no.

La vecchia questione del multitasking emerge, a tratti, nel dibattito in rete. Siamo o non siamo in grado di reggere le attività imposte dall’uso delle tecnologie informatiche? E che effetto hanno su di noi? Sui social network, in particolare, è stato detto di tutto: che creano

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

, che riflettono la nostra

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, che ci rendono più

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. La generazione dei nativi digitali trascorre 35 miliardi di ore al mese davanti a uno schermo connessi a Internet. Forensicpsychology.net ha realizzato una divertente infografica che racconta in cifre questa enormità mondiale e l’effetto che ha sul nostro cervello.

Secondo questa ricerca, l’attività multitaking aumenta i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e diminuisce la creatività. Non solo, ma è stato calcolato che il tempo trascorso online aumenta di 2,5 volte la possibilità di depressione. A quanto sembra, perché il nativo digitale mostra carenze nella cosiddetta sostanza bianca, quella che copre i neurotrasmettitori nel cervello, responsabili di memoria e capacità sensoriali complesse.

Una brutta notizia per gli abitanti del mondo ricco, Stati Uniti in testa, anche se

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mostra come nei paesi emergenti il tasso di crescita di utenti web rispetto alla popolazione è più alto.

Ogni giorno consumiamo una quantità di informazione tre volte superiore a quella di una persona degli anni ’60, col risultato che due persone su tre ammettono di sentirsi dipendenti dalla rete, con tipici fenomeni nevrotici: basti pensare che mediamente un utente controlla posta elettronica e profilo Facebook ogni due minuti. Una vera e propria azione ossessiva-compulsiva.

Secondo questa ricerca, i social network fanno male al nostro cervello per il tempo che ci risucchiano, mentre i motori di ricerca forniscono risposte che annullano l’effetto negativo del multitasking, ma hanno il difetto – grave – di impigrire la nostra memoria, per cui tendiamo a non ricordare le informazioni e a tornare sul motore più volte per la stessa informazione.

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