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Ha sollevato numerose polemiche la decisione di Donald Trump, annunciata ai cittadini statunitensi tramite Twitter, di escludere le persone transgender dalle fila dell’esercito a stelle e strisce. Un nuovo punto di rottura con la precedente amministrazione Obama, che porterà, nei prossimi mesi, sia al blocco di nuovi arruolamenti che al possibile licenziamento dei militari trans già al lavoro: per il Presidente, le loro necessità peserebbero eccessivamente sul bilancio della difesa.
E mentre le principali testate USA svelano come le spese immotivate dell’esercito siano probabilmente da rilevare altrove, con il Washington Post in prima linea per denunciare un investimento in farmaci erettili cinque volte più alto rispetto ai trattamenti ormonali per persone transgender, le principali personalità dello spettacolo e dell’industria si schierano contro Trump. Tra queste anche Tim Cook, il quale ha voluto affidare il proprio pensiero alla piattaforma Twitter.
Il CEO di Apple, da tempo impegnato nella difesa dei
Siamo in debito con chiunque presti servizio nell’esercito. La discriminazione contro qualcuno spinge tutti indietro. #LetThemServe.
Così come già accennato,
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Oltre a Tim Cook, la maggior parte delle personalità dell’universo IT statunitense ha voluto opporsi alla decisione dell’amministrazione: messaggi analoghi sono stati pubblicati da Mark Zuckerberg di Facebook, Sundar Pichai di Google e Jack Dorsey di Twitter. Lo scorso anno, il CEO di Apple è sceso pubblicamente in campo per richiedere l’eliminazione della cosiddetta "