Tra 2008 e 2009: giornalismo all-digital e pubblicità online

Tra 2008 e 2009: giornalismo all-digital e pubblicità online

Secondo Jason Yung, amministratore delegato della Ziff Davis Media, l’unica soluzione alla crisi del giornalismo cartaceo è una decisa strategia all digital, “tutto digitale”, “tutto online”.

Questo, almeno, sembra valere per “PC Magazine”, di cui Ziff Davis Media è editore: quello di gennaio 2009, infatti, verrà ricordato come l’ultimo numero in cartaceo della celebre rivista d’informatica, che negli anni Novanta aveva superato il milione di copie e che nel 2007 viaggiava al 50% circa di quella tiratura.

Gli ultimi mesi del 2008 hanno visto Tribune Co. (editore tra l’altro di Chicago Tribune e di Los Angeles Times) dichiarare bancarotta, mentre il New York Times, che pure è sempre molto attivo sulla versione online, con nuovi servizi come TimesPeople e Times Extra, ha annunciato di dover ipotecare la propria sede per fronteggiare parte dei debiti.

Il fatto è che, al momento, le versioni online crescono dal punto di vista degli accessi e attraggono sempre più gli inserzionisti, mentre le tirature delle edizioni cartacee diminuiscono trascinando al ribasso i relativi introiti pubblicitari.

Si tratta di una tendenza tutt’altro che marginale e localizzata. Nel considerarla, però, si devono individuare le distinzioni e le sfumature: un sito come quello di “

[!] Ci sono problemi con l’autore. Controllare il mapping sull’Author Manager

” è già ricco di rubriche specializzate destinate a un target definito e competente, interessato a un genere di servizi e di prodotti la cui pubblicizzazione via Internet è particolarmente efficace e apprezzata.

La stessa facilità di associazione tra lettori e potenziali interessi (da cui senz’altro dipende, ad esempio, il tasso di click through) non si riscontra per i siti dei quotidiani online, il cui pubblico variegato dovrà essere segmentato in seconda battuta con l’accesso alle voci di menu, specializzate su temi settoriali.

L’impressione, tuttavia, è che, per i quotidiani tradizionali, i tempi dell'”all digital” non siano ancora maturi: a differenza di riviste specializzate come “PC Magazine”, infatti, i quotidiani tradizionali dovranno avere molta immaginazione per mantenere e gestire il rapporto tra versioni cartacee e versioni online, accompagnando a queste ultime dei servizi aggiuntivi capaci di attrarre e fidelizzare visitatori.

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione nel rispetto del codice etico. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti