Le tecnologie legate alla realtà virtuale stanno prendendo piede e uno degli ambiti che maggiormente potranno beneficiarne è quello videoludico. Ma perché limitarsi a indossare un visore per visualizzare immagini 3D a 360 gradi, quando è possibile letteralmente immergersi in un ambiente ricreato intorno al giocatore? È la domanda posta da Ken Bretschneider, che a partire dal prossimo autunno darà vita al progetto The Void.
Si tratta di un centro che prenderà vita a Salt Lake City (Utah), composto da stanze dalle dimensioni pari a 18×18 metri ciascuna. Ad occhio nudo risulteranno piuttosto spoglie, con pareti coperte da una morbida imbottitura e macchinari di vario tipo posizionati in giro per la stanza. Una volta indossato il dispositivo, però, queste si trasformeranno in mondi virtuali all’interno dei quali prenderanno vita avventure di ogni tipo. Uno dei generi che più potranno essere interessati da tecnologia è quello degli sparatutto in soggettiva: si immagini ad esempio di potersi fisicamente muovere all’interno di una mappa, camminando tra corridoi e aree sparando ad avversari e creature mostruose.
Il team che affianca Bretschneider nel progetto per la realtà virtuale è composto da circa 30 persone. Dal punto di vista tecnico, il sistema in fase di sviluppo è completamente inedito, in quanto gli attuali visori non risultano adatti per fornire l’esperienza voluta. Quello di The Void avrà integrato un display curvo, con visuale dall’ampiezza variabile fra 160 e 180 gradi. Inoltre, i partecipanti alle fasi di gioco (ognuna delle quali durerà al massimo mezz’ora), dovranno indossare una sorta di tuta equipaggiata con sensori in grado di captarne ogni singolo movimento e di riprodurlo in-game in tempo reale, senza fastidiosi lag che potrebbero dare vita a nausea o disturbi di altro tipo. L’apertura è prevista per l’estate 2016, con un’espansione in tutto il mondo programmata per il futuro se l’accoglienza da parte del pubblico sarà sufficientemente positiva.