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Raccogliere dati sugli utenti connessi alla rete è un’operazione sempre rischiosa, per evidenti motivi legati alla privacy degli stessi. Ma c’è chi vuole farlo, in maniera chiara e pulita, al solo fine di sfruttare l’incredibile mole di informazioni che il mondo degli internauti può offrire. È così che nasce
L’idea
The Locker Project si occuperà di raccogliere dagli utenti tante piccole informazioni: foto, post su Facebook, tweet, video, check-in e anche dati non strettamente legati alla propria vita online, grazie ad appositi sensori in grado di rilevare, ad esempio, transazioni economiche o il proprio stato di salute. Verrà così creato un grosso database di informazioni, di per sé di altissimo valore data la natura dei dati archiviati, ma che potrà rivelare la propria utilità solo una volta che sarà utilizzato per rilevare schemi, legami e collegamenti di vario genere altrimenti invisibili.
Il progetto assume dunque i contorni di un "Grande Fratello" digitale, in cui la trasparenza non è solo una parola ma un principio sul quale lo sviluppo dell’applicazione è fortemente basato. La scelta di registrare le proprie informazioni tramite The Locker Project può rivelarsi piuttosto utile soprattutto se la quantità di dati raccolti inizia a raggiungere magnitudo importanti, dalle quali lo strumento creato dal team di Miller potrà estrarre imprevedibili risultati. Se gestito in maniera corretta, l’enorme archivio di informazioni potrà essere riutilizzato per la creazione di nuove applicazioni e servizi con il vantaggio di conoscere a priori numerose caratteristiche dell’ipotetico target d’utenza di destinazione.