The Floating Piers, la passerella su Street View

Chi non ha modo di raggiungere il lago d'Iseo o non può permettersi di trascorrere ore di attesa può comunque percorrere l'opera di Christo su Street View.
The Floating Piers, la passerella su Street View
Chi non ha modo di raggiungere il lago d'Iseo o non può permettersi di trascorrere ore di attesa può comunque percorrere l'opera di Christo su Street View.

Restano ancora pochi giorni per visitare The Floating Piers, l’installazione temporanea dell’artista Christo che sorge sulle acque del lago d’Iseo: la passerella, inaugurata ufficialmente il 18 giugno, sarà accessibile al pubblico fino a domenica 3 luglio, dopodiché verrà chiusa e prenderanno il via le operazioni di smantellamento della struttura. Fino ad oggi sono state centinaia di migliaia i visitatori che l’hanno percorsa.

Chi non ha ancora avuto modo di farlo o non potrà raggiungerla nei prossimi giorni (sono previste lunghe code all’ingresso) può farlo stando comodamente seduto di fronte al monitor, attraverso il display del proprio smartphone o tablet oppure indossando un visore per la realtà virtuale, grazie alle fotografie a 360 gradi caricate sulla piattaforma Street View. Un progetto curato dallo studio fotografico Piero Annoni, con un lavoro che ha richiesto tre giorni di riprese sul campo e oltre 20 ore per la post-produzione dei 600 scatti catturati. Il risultato è quello allegato di seguito.

L’opera di Christo è costituita da una serie di passerelle larghe 16 metri e ancorate sulla sponda bresciana del lago, che consentono ai visitatori di camminare in mezzo all’acqua, a pochi centimetri di altezza, partendo dalla località di Sulzano per raggiungere le isole di Monte Isola e San Paolo. La struttura è costituita da oltre 220.000 cubi di polietilene e rivestita con 30.000 metri quadrati di tessuto giallo-arancione. La lunghezza complessiva raggiunge i 3 Km. Dopo le operazioni di smantellamento, tutto il materiale impiegato verrà riciclato.

Anche Google ha dato il via, nella giornata di ieri, alla mappatura dell’opera di land art, impiegando l’ormai ben noto zaino Trekker per gli scatti a 360 gradi. Le foto saranno poi caricate nel database della piattaforma Street View, offrendo così la possibilità di osservare l’installazione da un punto di vista soggettivo e immersivo, anche dopo la sua chiusura ufficiale.

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