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Lo scorso fine settimana si è conclusa l’asta per l’assegnazione delle frequenze della telefonia mobile. Asta da record con quasi 4 miliardi di euro incassati dallo Stato e il via teorico all’era delle reti 4G. A questo punto è forse arrivato il momento di capire cosa succederà adesso e quali sono stati i commenti post asta da parte dei gestori che vi hanno partecipato. Il Governo sperava di incassare almeno 2,4 miliardi di euro, diciamo 3 miliardi nelle più rosse aspettative, eppure siamo andati ben oltre. Viene anche da chiedersi a questo punto che fine farà questo piccolo tesoretto accumulato grazie agli extra dell’asta.
Rileggendo il regolamento dell’asta scopriamo che 2,4 miliardi vanno al Governo ed erano già dati per certi, tanto da essere inseriti nell’ultima finanziaria. Altri 400 milioni andranno come rimborso alle TV locali per lo
Calcolatrice alla mano avanzerebbero poco meno di 400 milioni di euro. Dove finiranno? Classica domanda senza risposta purtroppo. C’è chi vorrebbe reinvestirli nel settore delle TLC, chi nel settore delle TV, chi anche nel settore del trasporto pubblico locale. Insomma il solito caos all’italiana.
E gli operatori dopo aver partecipato all’asta che dicono, quali saranno i piani per lo sviluppo del 4G? Anche qui luci e ombre.
L’amministratore delegato di
Meno soddisfatto dell’AD di 3 Italia, il presidente di
Insomma, come sottolineano gli analisti, ci troviamo di fronte al solito caos all’italiana, in un periodo critico per l’economia, in cui servirebbe probabilmente maggiore chiarezza sulle strategie da seguire, ricordando che le TLC in Europa vengono considerate la forza trainante per uscire dalla crisi. E dunque perché in Italia si tentenna ancora nell’investire in questo settore?