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si impegna a portare la
banda larghissima su rete in
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(le così dette reti
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) a
99 comuni italiani entro il 2014, pari al 25% della popolazione italiana. Queste parole arrivano direttamente da
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, Presidente Telecom Italia, durante un’audizione alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni.
Bernabè ha infatti esposto alla Commissione i futuri progetti di investimento del gruppo. Nei prossimi anni
Telecom Italia punterà principalmente su due obbiettivi fondamentali nello sviluppo delle
reti a fibra ottica.
Il primo step prevede la realizzazione della rete in fibra ottica sino agli armadi della rete di distribuzione offrendo a tutti i clienti connessi velocità tra i 30 e i 50Mbit.
Successivamente, utilizzando la tecnologia Fiber to the home (FITH), la fibra ottica verrà portata sino sotto agli edifici e alle singole unità immobiliari. Non è purtroppo disponibile la lista di questi 99 comuni, tuttavia Telecom Italia ha dichiarato che seguirà un criterio in base alla risposta della domanda e alle esigenze del mercato. Questo snigifica che i primi comuni coperti saranno quelli più remunerativi che garantiscono cioè un certo ritorno economico.
Ovviamente Telecom Italia non si fermerà certo qui e intende rispettare quanto previsto dall’
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e dunque entro il 2020 prevede di offrire la copertura in fibra ottica a 200 comuni pari al 50% della popolazione italiana.
Ma Franco Bernabè, oltre a parlare di reti in fibra ottica, parla anche del
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italiano affermando, che visti gli insostenibili costi per un’azienda privata nell’investire nelle aree a fallimento di mercato, cioè quelle rurali e meno densamente popolate, sia invece più opportuno investire nelle infrastrutture mobili come l’
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Per fare ciò però Bernabè auspica un intervento pubblico attraverso l’azienda pubblica Infratel per realizzare reti in fibra che possano collegare le centrali e le antenne Lte per garantire sempre una buona qualità della banda disponibile. Viceversa, in cambio di questo impengo pubblico, Bernabè suggerisce che gli operatori dovrebbero davvero impegnarsi a realizzare la rete LTE a 800MHz nelle aree digital divise entro e non oltre due anni.
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