Negli ultimi mesi abbiamo assistito all’ascesa dello streaming a discapito del P2P. Una recente
condotta dall’Università di Reading, tuttavia, mostra dati in controtendenza: gli studenti continuerebbero a preferire il download.
L’indagine, condotta su 10.000 intervistati, dimostra come più del 75% degli studenti preferisca scaricare musica piuttosto che pagare servizi di streaming quali Spotify. Non è tutto: addirittura i giovani sarebbero disposti ad acquistare musica legale su Amazon e iTunes anziché usufruire dell’ascolto online.
I dati rivelano, inoltre, come gli online store più convenienti della rete siano presi d’assalto da parte degli studenti. Si tratta di portali quali
, un servizio legale che garantisce prezzi vicini ai 20 centesimi per traccia. Proprio a riguardo di questa ricerca, i rappresentanti di TunesPro hanno affermato:
Il numero di giovani che utilizza il nostro sito è decisamente aumentato, in particolare da quando nei file torrent sono cominciati a circolare sempre più virus. I nostri prezzi devono essere competitivi per gli studenti che, probabilmente, hanno entrate molto più basse rispetto ai professionisti. Per questo, manteniamo bassi i costi e cerchiamo di concentrare il guadagno sulle vendite di massa. Attualmente, offriamo canzoni a 19 centesimi e prevediamo uno sconto del 10% per l’acquisto dell’intero album. Siamo convinti che questo sistema possa sottrarre studenti da iTunes, il quale ha dei prezzi 6 volte più alti dei nostri.
In definitiva, rendere il mercato competitivo e attraente può realizzare l’obiettivo di incrementare la vendita legale dei brani. Si tratta di una questione con cui le major, prima o poi, dovranno confrontarsi per trovare alternative fattibili al P2P.