Steve Jobs, PBS trasmetterà l'intervista inedita

Il prossimo 2 novembre, PBS trasmetterà l'intervista inedita a Steve Jobs, risalente al lontano 1994.
Steve Jobs, PBS trasmetterà l'intervista inedita
Il prossimo 2 novembre, PBS trasmetterà l'intervista inedita a Steve Jobs, risalente al lontano 1994.

Se pensate di conoscere tutto della storia di Steve Jobs, grazie anche alla recente biografia già campione d’incassi, vi sbagliate. Esiste infatti un’intervista dell’iCEO, risalente alla metà degli anni ’90, rimasta per quasi 20 anni negli archivi della PBS e mai mandata in onda. Un contributo inedito che verrà svelato al pubblico il prossimo 2 novembre, all’interno di uno speciale documentario dedicato alla vita del geniale fondatore di Apple.

La serata evento si intitolerà “Steve Jobs – One Last Thing“, un chiaro omaggio ai famosi keynote di Jobs e ai suoi “One More Thing…” utilizzati per presentare i prodotti più innovativi targati Mela. La trasmissione si caratterizzerà per essere una raccolta dei successi dell’iCEO, corredata dalle testimonianze di Ronald Wayne e Steve Wozniak, i cofondatori di Apple, e Walt Mossberg, il giornalista che più di tutti è riuscito ad avere accesso al cuore segreto di Cupertino.

Fra queste, anche un’intervista di Steve rilasciata nel lontano 1994, un contributo si dice molto intenso che, non è dato sapere per quale motivo, non è mai andato in onda. Nella press release della trasmissione, l’emittente ha reso noto uno stralcio delle parole dell’iCEO:

«Si è soliti dire che il mondo sia così com’è, ma la vita può essere molto più ampia quando si scopre un semplice fatto: tutto quello che ti circonda e che chiami vita è stato creato da persone che non sono più intelligenti di te. Quando lo apprenderai, non sarai mai più lo stesso.»

A corollario di quello che viene già annunciato come uno dei successi televisivi della stagione, anche l’intervento di Robert Palladino, l’insegnante di calligrafia di Steve Jobs. Come tutti ormai sapranno, è proprio la passione per l’arte della scrittura ad aver spinto Jobs a inserire font coerenti e debitamente spaziati nel primissimo Macintosh, orientando così l’intero settore dell’informatica.

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