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La campagna pubblicitaria più famosa di Apple, quella del "Think Different", inizialmente si è dovuta scontrare con le ritrosie di Steve Jobs. Sembrerebbe di primo acchito un anatema, ma è la realtà dei fatti secondo quanto dichiarato da alcune fonti a
In fase embrionale i famosi spot dedicati "To the crazy ones" non avevano convinto l’iCEO, preoccupato del messaggio distorto che avrebbero potuto sollevare nel pubblico.
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«Jobs diede uno sguardo alla stanza ricoperta dai cartelloni "Think Different" e disse: "Questo è fantastico, è davvero fantastico… ma non posso farlo. La gente già pensa io sia un egocentrico, inserire un logo Apple di fianco a questi geni mi farà uccidere dalla stampa".»
Fortunatamente, però, l’iCEO ha ben presto cambiato idea, dando il proprio benestare a uno dei progetti più importanti per l’advertising moderno:
«Steve si fermò e si guardò attorno, quindi disse a voce alta, quasi lo dicesse più per se stesso: "Che cosa sto facendo? F*****o. È la cosa giusta. È fantastico. Parliamone domani».
Altri tormenti, tuttavia, si sono presentati poco dopo. Approvata la campagna sulla carta stampa, il via libera allo spot TV di "To the crazy ones" non è stato altrettanto fruttuoso. Alla prima proiezione interna, Jobs avrebbe perso addirittura le staffe:
«Abbiamo proiettato lo spot una volta e, quando è finito, Jobs ha detto: "Fa schifo! Lo odio! È m***a da agenzia pubblicitaria! Pensavo avremmo scritto qualcosa simile alla "Dead Poets Society", questa è m***a!»
Ma, anche in questo caso, Jobs ha cambiato rapidamente idea e il risultato è quello che tutti conosciamo.
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