StartupBus: il viaggio

Lo StartupBus 2015 inizia il 29 agosto: il bus italiano parte da Bologna e porterà a Colonia 25 giovani motivati, capaci e pronti ad ogni sfida.
StartupBus: il viaggio
Lo StartupBus 2015 inizia il 29 agosto: il bus italiano parte da Bologna e porterà a Colonia 25 giovani motivati, capaci e pronti ad ogni sfida.

Bologna, 29 agosto 2015: parte da qui lo StartupBus 2015, progetto che coinvolgerà 25 ragazzi all’interno di un viaggio pieno di adrenalina. Il format statunitense, arrivano in Europa da alcuni anni, vede ormai per il terzo anno consecutivo la partecipazione dell’Italia con un bus pieno di idee pronte alla sfida finale.

Lo StartupBus è un viaggio, ove la parola “viaggio” va intesa in tutte le sue più ricche e vaste declinazioni. #thinkinprogress le raccoglierà tutte, una ad una. Giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro.

StartupBus: in viaggio verso Colonia

Si parte a Bologna il 29 agosto, ove negli uffici Working Capital i ragazzi che partecipano al tour possono far propri i principi base del progetto che va ad iniziare. L’approccio è fondamentale perché il tempo è poco, non si conoscono gli altri elementi del gruppo e l’obiettivo comune è arrivare prima e meglio degli altri alla meta finale.

La seconda tappa è quella di Milano, ove lo StartupBus Italia entra negli uffici di co-working di Copernico. Ancora una volta si tratta anzitutto di un momento di formazione personale, nel quale i partecipanti al viaggio possono far proprie le peculiarità di un buon “buspreneurs”: grinta, sostanza, focus sull’obiettivo, tenacia, ambizione.

La terza tappa è presso Zurigo, primo vero passo del bus italiano in territorio europeo.

StartupBus 2015: il percorso

La quarta tappa è già la prima verifica, ultima occasione per i team italiani di calibrare le proprie idee e misurare le proprie possibilità di riuscita: sarà sfida Italia-Germania ad Amsterdam. I ricordi calcistici serviranno a poco da ambo le parti: i team dovranno mettere sul piatto le rispettive idee, misurarsi in questa sfida amichevole e capire chi possa andare più lontano. Poi rimarranno poche ore per limare gli spigoli e tirare a lustro la documentazione per la finalissima.

La quinta tappa è presso Aachen: il bus sfiora Colonia e porta i ragazzi presso i laboratori dell’eccellenza della ricerca Ford. Grazie alla collaborazione di Ford Italia, infatti, il bus italiano ha la possibilità di confrontarsi con i massimi esponenti del centro ricerche dell’Ovale Blu, laddove è più tangibile lo spirito che lo StartupBus incarna: solo le buone idee fanno strada, ma per poter raggiungere l’obiettivo occorre lo spirito da “startup”, il dinamismo di chi vuole cambiare le cose, l’innovazione che può cambiare le regole del gioco e far compiere un passo avanti al mercato. La sufficienza non basta e la tappa di Aachen ne è la dimostrazione: il centro di ricerca Ford Motor Company è l’ombelico dell’ambizione del marchio tedesco,  luogo sul quale l’azienda fa leva per proiettare ogni giorno i propri veicoli nel futuro.

Sesta e ultima tappa: Colonia. Si tira una riga, si chiudono i pc, ci si prepara al palcoscenico. Le idee sono arrivate alla meta, ma solo chi ha lavorato al meglio può ambire alla vittoria finale. La giornata è decisiva: inizia con l’assegnazione del premio Ford Italia, dedicato al team italiano che più di ogni altro ha saputo interpretare durante il viaggio lo spirito “startup” che l’Ovale Blu incarna e promuove. Il premio consiste in una lunga esperienza in Talent Garden, avendo a disposizione le risorse ed i contatti messi a disposizione dal gruppo TAG. Il premio, insomma, è una opportunità ulteriore, tutta dedicata al bus italiano: la squadra che avrà messo in campo l’idea più innovativa e capace di interpretare la disruption come modo di intendere il mercato, potrà far propria l’opportunità e regalarla in parallelo all’idea sviluppata durante il viaggio.

Semifinale e finale. Poi le premiazioni. Quindi il Pirate’s Summit, il grande evento europeo dedicato all’imprenditoria e alle startup.

StartupBus: un viaggio per creare

Durante i primi chilometri è tutto un incrocio di sguardi. Le strette di mano sono il primo contatto tra le persone, poi ci sono i primi nomi da imparare, quindi la presa di coscienza di quel che si va ad affrontare. Ma non c’è tempo, dunque si procede prima ancora di aver capito in quale “community” si dovrà agire.

Dopo le persone, vengono le idee: ognuno mette in campo la propria idea imprenditoriale e si cerca di capire quali possano essere quelle con maggiori possibilità di riuscita. Dopo le idee vengono i team: discutendo dei progetti, vengono a formarsi in modo naturale i team che potranno partecipare alla realizzazione dell’idea stessa. Le idee sono dunque i gangli attorno a cui le persone si uniscono, si conoscono e iniziano a lavorare.

Mentre lo StartupBus prosegue verso Colonia, le idee cercano finalizzazione, le persone cercano un ruolo e le squadre cercano un obiettivo: bisogna scandire i tempi con grande efficacia ed iniziare a concretizzare l’idea partorita. La creazione avviene così in tempo reale, con developer, designer, marketing ed ogni altra funzione che debbono remare nella stessa direzione.

L. Bernstein sosteneva che “per raggiungere grandi risultati, due cose sono necessarie; un piano, e la condizione di non avere abbastanza tempo”, se non conoscessi la fonte direi che l’aforisma è stato creato apposta per lo StartupBus.

Evandro Pollono, coordinatore StartupBus Italia 2015

StartupBus: un viaggio che trasforma

C’è una sola costante durante l’intero viaggio: l’alta tensione. L’adrenalina non abbandona mai i ragazzi, i quali hanno pochissimi giorni per dar corpo ad una grandissima opportunità. Ogni minuto perso è un minuto gettato dal finestrino.

Ecco perché lo StartupBus è una esperienza di vita, un viaggio indimenticabile che trasforma chi vi ha partecipato: la fretta mette sotto pressione dal primo all’ultimo minuto e consente ai singoli di esprimere al massimo tutte le proprie potenzialità.

Chi al termine del viaggio non ha saputo dare il meglio di sé, evidentemente è partito senza essere all’altezza della missione: essere “buspreneurs” significa avere un biglietto da visita per il mondo del lavoro, per la strada dell’imprenditorialità e per la ricerca delle migliori opportunità. Una sfida nei confronti di se stessi, per molti versi. Ma per riuscirci non basta credere in sé: bisogna saper dimostrare che le proprie idee sono vincenti, che le proprie capacità sono effettive e che la propria capacità di raggiungere l’obiettivo sia totale. Una corsa contro il tempo che è anche lezione di vita, dunque, e che qualsiasi ragazzo ambizioso dovrebbe provare. L’iscrizione è aperta a tutti e l’opportunità nasce compilando l’apposito modulo online.

StartupBus: un viaggio verso la meta

Colonia è la fine dello StartupBus e l’inizio della vita successiva. Si, perché lo StartupBus è uno snodo fondamentale: c’era una vita antecedente e c’è una vita successiva. Quando le due vite sono in continuità lineare, significa che non si è sfruttata al meglio l’opportunità. Se invece si mettono tutte le proprie capacità in questo viaggio, allora il salto sarà forte e per alcuni decisivo: le buone idee fanno strada, ma una volta scese dal bus possono trovare una pista di lancio.

Le idee non hanno gambe, però: per farle volare servono capacità e tenacia, coraggio e ambizione. Lo StartupBus è molto più di un viaggio. E la meta è molto più di un punto di arrivo.

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