Startup Genome ora parla anche italiano

Raffaele Gaito è il curatore per l'Italia del progetto genoma sulle startup. Un network che raccoglie 25 mila founder di 140 paesi.
Startup Genome ora parla anche italiano
Raffaele Gaito è il curatore per l'Italia del progetto genoma sulle startup. Un network che raccoglie 25 mila founder di 140 paesi.

Un enorme database di startup, founder e investitori da tutto il mondo. Il progetto Startup Genome raccoglie e organizza dati di startup provenienti da 141 nazioni ed è gestito direttamente dalle community locali grazie a 251 curatori. Anzi, ora sono 252 perché si è aggiunto finalmente anche un italiano, Raffaele Gaito, recente vincitore del PNI 2012 con la sua startup Mangatar. Spetterà a lui aiutare le startup italiane a fornire i loro dati per metterli a disposizione della Rete tramite API pubbliche.

Dal suo blog l’informatico salernitano racconta con entusiasmo di essere stato accettato come curator italiano. Ed era il momento, a sentire le sue parole:

Uso Startup Genome da una vita, per cercare informazioni sulle startup. Quando ho visto che per l’Italia non c’era nessuno mi sono proposto – ho dovuto spiegare chi sono, di cosa mi occupo e cosa faccio per la mia community locale – e mi hanno accettato. Adesso sono un curator, quindi posso gestire i dati sulle startup italiane. Aggiungere quelle che mancano, cancellare quelle chiuse, aggiornare quelle vecchie, verificare i fake. Ma soprattutto devo fare delle call to action, cercare di invogliare gli startupper nostrani a inserire i dati e tenerli aggiornati spesso.

startupgenoma gaito

Raffaele Gaito è il curator per l’Italia del progetto Startup Genome.

L’Italia ha pochissimi dati in questo archivio e per niente aggiornati. Un vero peccato considerando il prestigio del network, ma si può correre ai ripari registrandosi, inserendo una scheda coi propri dati, oppure aggiornandoli in caso siano già presenti. Sapendo che ora anche un italiano si è messo a disposizione per dare una mano.

Uno degli aspetti più interessanti del progetto sono proprio le API per sviluppatori, graficamente molto accattivanti. Genome non è certo l’unico database di startup esistente (ci sono mappature delle startup specificamente italiane, come ad esempio quella di Indigeni Digitali), ma oltre ad avere una visione mondiale è anche uno dei migliori per le diverse modalità di rappresentazione dati e di integrazione su altre piattaforme.

I risultati di una ricerca su startupgenome.com producono mappe molto dettagliate, con strumenti intuitivi per selezionare aree, settori, persino la vita di un startup, la sua crescita, e consentono di copiare il codice di questo risultato su altri siti, così come di importare facilmente il proprio profilo o altri dati nella scheda da Twitter o LinkedIn.

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