Una stampante 3D in funzione sulla ISS

La stampante 3D realizzata dall'azienda Made In Space e portata dalla NASA sulla Stazione Spaziale Internazionale ha prodotto il suo primo oggetto.
La stampante 3D realizzata dall'azienda Made In Space e portata dalla NASA sulla Stazione Spaziale Internazionale ha prodotto il suo primo oggetto.
Una stampante 3D in funzione sulla ISS

La stampante 3D realizzata da Made In Space di cui si è parlato nei mesi scorsi è giunta sulla Stazione Spaziale Internazionale e ha realizzato il suo primo oggetto: una placca in polimero termoplastico che riporta il logo dell’azienda e quello della NASA (visibile di seguito). In altre parole, una parte di se stessa. Sebbene possa sembrare un risultato di poco conto, si tratta a tutti gli effetti del primo articolo prodotto dall’uomo al di fuori del pianeta Terra. Ed è firmato dalla medesima missione di cui fa parte l’italiana Samantha Cristoforetti.

Il funzionamento è del tutto simile a quello di gran parte delle stampanti 3D disponibili in commercio: un filamento di ABS (Acrylonitrile Butadiene Styrene) viene depositato su un piano attraverso un ugello, creando strato dopo strato la forma desiderata. Per portare a termine l’esperimento con successo, a bordo della ISS, sono serviti tre tentativi, con i primi due necessari per calibrare il tutto al meglio. Questa la dichiarazione rilasciata da Aaron Kemmer, CEO di Made In Space.

Non è solo la prima parte stampata nello spazio, è il primo oggetto realmente prodotto lontano dal pianeta Terra. Dove prima l’oggetto non c’era, lo abbiamo “teletrasportato” inviando una serie di bit e realizzandolo con una stampante. È un’enorme pietra miliare, non solo per NASA e Made In Space, ma per l’umanità intera.

Zero-Gravity 3D Printer, questo il nome della stampante, è stata installata nel Microgravity Science Glovebox, all’interno del modulo Columbus della Stazione Spaziale Internazionale. La sperimentazione non è fine a se stessa: il campione realizzato verrà spedito sul nostro pianeta e analizzato a fondo, in modo da capire quali sono le strade da percorrere per arrivare un giorno a poter produrre oggetti di vario tipo direttamente in orbita, ad esempio veri e propri pezzi di ricambio per la ISS, evitando così di doverli ogni volta trasportare da Terra con lunghe attese e in modo decisamente poco economico.

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