Spotify: 40 milioni di iscritti a pagamento

Daniel Ek, co-fondatore e CEO di Spotify, annuncia il raggiungimento di un nuovo traguardo: la piattaforma di streaming ha 40 milioni di account premium.
Spotify: 40 milioni di iscritti a pagamento
Daniel Ek, co-fondatore e CEO di Spotify, annuncia il raggiungimento di un nuovo traguardo: la piattaforma di streaming ha 40 milioni di account premium.

Forse Spotify ancora oggi fatica a trovare un modello di business capace di garantire profitti e utili all’altezza delle aspettative, ma di certo la fiducia e l’interesse degli utenti non mancano, nemmeno quando si tratta di mettere mano al portafogli e affrontare la spesa richiesta per la sottoscrizione mensile. Oggi la piattaforma di streaming musicale annuncia di aver tagliato un altro importante traguardo: 40 milioni di account premium.

La conferma arriva direttamente da Daniel Ek, co-fondatore e CEO del servizio, mediante un post condiviso su Twitter. Si tratta di un notevole passo in avanti rispetto ai 30 milioni registrati nel marzo scorso, soprattutto se si considera la forte concorrenza di realtà come Apple Music o Google Play Musica, profondamente integrate negli ecosistemi mobile iOS e Android. Il numero di coloro che si affidano alla formula free del servizio, accettando di ascoltare inserzioni pubblicitarie a fronte dell’accesso gratuito, è invece di oltre 100 milioni di unità a livello globale. Una buona notizia che arriva però in concomitanza con quella di un addio importante: Jeff Levick, ormai ex Chief Revenue Officer, ha scelto di lasciare Spotify dopo cinque anni per dedicarsi alla famiglia e ad altri progetti lavorativi.

La piattaforma sembra dunque iniziare concretamente a raccogliere i frutti dei propri sforzi, messi in campo nel tentativo di convincere una parte dell’utenza free a siglare un abbonamento, offrendo funzionalità esclusive, playlist create ad hoc sulla base dei gusti personali, supporto alla modalità offline e altro ancora. Il panorama della musica in streaming è però in costante evoluzione e, per mantenere la propria leadership, Spotify dovrà continuare a puntare sul miglioramento di quanto messo a disposizione. Soprattutto con l’avvento di alternative più economiche che sembra essere ormai alle porte, come ipotizzato da alcune voci di corridoio nei giorni scorsi.

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