Continua la lunga odissea della Spagna nel tentativo di giungere a una legge sul copyright e sulla pirateria online "equilibrata". Non bastavano
Il capo della Sony, Michael Lynton, ha fatto sapere di recente che tutti i produttori cinematografici americani stanno considerando l’opportunità di
Neanche a dirlo, la responsabilità di questo calo è da ricercarsi nelle diffusissime pratiche di pirateria; o almeno questa è l’ipotesi sostenuta dalle aziende dello spettacolo.
Se Octavio Dapena, membro dell’associazione spagnola per i diritti cinematografici Egeda, si augura che la Spagna scongiuri questo rischio reagendo in tempo, gli spagnoli sembrano nel complesso aver ormai accettato il file-sharing come un diritto acquisito. Prova di ciò, secondo quanto scoperto da un hacker americano e riportato TorrentFreak, è che
Questo riguarda in particolare i Ministeri della Difesa e dell’Educazione, che sono stati scoperti con un livello di traffico P2P altissimo; inaspettatamente, però, attività P2P in violazione del copyright sono state registrate anche nel Ministero della Cultura, lo stesso che in questi giorni ha preparato la legge anti-pirateria.
Insomma, come dicevamo all’inizio, in Spagna continua l’odissea, aspettando il prossimo colpo di scena.