L’obiettivo primario di SpaceX rimane sempre Marte ma questo non significa che abbia dimenticato i suoi progetti “terrestri”. La società di Elon Musk ha illustrato nella giornata di ieri il suo progetto di mettere in orbita una rete di satelliti in grado di fornire connettività internet in tutto il pianeta. L’annuncio è stato fatto durante l’audizione in Senato dove la società ha anche sottolineato che il primo satellite sarà lanciato nel 2019 mente la rete sarà completata entro il 2024.
Il vice presidente di SpaceX, Patricia Cooper, ha dichiarato che l’azienda sta cercando di realizzare un prototipo di satellite da mandare nello spazio nel corso del 2017, prima di lanciarne un altro nei primi mesi del 2018. Questi prototipi saranno utilizzati per verificare se i satelliti saranno in grado di fornire un accesso ad internet per gli abitanti della Terra. Se i test avranno successo si inizierà a fare sul serio dal 2019. Nel 2024, dunque, la rete si potrà dire completa. I satelliti opereranno attraverso le frequenze Ka e Ku. Per la messa in orbita dei satelliti, SpaceX utilizzerà i suoi razzi vettori Falcon 9. L’azienda conta di introdurre i satelliti in un’orbita bassa (tra 1.110 chilometri e 1.325 chilometri), una scelta che aiuterà SpaceX a tenere bassi i costi del progetto.
L’azienda gestirà la sua rete con centri di controllo a terra, stazioni gateway e altri impianti. Trattasi di un piano molto ambizioso soprattutto visto che in orbita ci sono già 1.459 satelliti con SpaceX intenzionata a lanciarne in questi anni tre volte tanto (4.425 satelliti) rendendo, così, difficoltosi i futuri lanci.
Se da un alto questo progetto potrebbe aumentare la spazzatura spaziale in maniera sensibile, se il progetto dovesse funzionare potrebbe potenzialmente consentire alle persone un più facile accesso alla banda larga.
Cooper ha affermato che utilizzare una rete spaziale significa che le aziende non avranno bisogno di installare, rimuovere e reinstallare cablaggi per fornire un servizio di connettività. Dunque niente più scavi, cavi e tutto quanto fa rallentare la diffusione della banda larga.
Gli aggiornamenti di sistema consentiranno alla rete di essere sempre efficiente e di offrire costantemente le massime prestazioni. La rete sarà, inoltre, in grado di adattarsi alla necessità, allocando risorse in aree quando serve ed evitando interferenze con altri sistemi.
Secondo Ars Technica la velocità offerta dovrebbe essere molto vicina a quella della fibra ottica con latenze di circa 35 ms.