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Il progetto
Se fino ad oggi è stato possibile proiettare sulle lenti a contatto soltanto pochi pixel, la scoperta fatta dai ricercatori evidenzia invece come in realtà sia possibile sfruttarne l’intera area a disposizione, potendo di fatto mostrare all’utente diversi contenuti davanti ai suoi occhi. Da semplici immagini ad indicazioni stradali per raggiungere una precisa posizione, dagli SMS ai dettagli su un luogo pubblico o un edificio, sono svariate le possibilità messe a disposizione da una simile tecnologia.
Difficile, ma non impossibile, lo sviluppo di un sistema di integrazione con dispositivi mobile e PC, permettendo così di variare a piacimento il contenuto visualizzato dalle lenti a contatto: qualora fosse davvero possibile comunicare con uno smartphone, tali lenti sarebbero potenzialmente in grado di svolgere esattamente le medesime funzioni dei Google Glass, lasciando al dispositivo l’onere dell’elaborazione e mostrando esclusivamente quanto desiderato dall’utente. Quest’ultimo potrebbe sfruttare un simile accessorio anche per fini estetici, potendo ad esempio variare a piacimento il colore dei propri occhi con un tocco di dita.
«Questa non è fantascienza» ha dichiarato Jelle De Smet, uno dei responsabili del progetto, il quale ha sottolineato come le scoperte effettuate nei laboratori dell’università belga possano trasformarsi in una realtà commerciale in un futuro non troppo lontano. Secondo De Smet, infatti, entro cinque anni potrebbero essere vendute le prime unità di lenti a contatto dotate di siffatte capacità, ampliando di fatto l’orizzonte della realtà aumentata.