Smartphone vietati ai bambini? La proposta shock dell’Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna propone di vietare l'uso degli smartphone ai bambini, affrontando rischi sanitari e promuovendo attività scolastiche.
La Regione Emilia-Romagna propone di vietare l'uso degli smartphone ai bambini, affrontando rischi sanitari e promuovendo attività scolastiche.
Smartphone vietati ai bambini? La proposta shock dell’Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha annunciato una proposta legge smartphone bambini, mirata a regolamentare l’uso dei dispositivi mobili da parte dei minori nelle scuole. “Abbiamo una generazione sotto attacco e dobbiamo intervenire anche in sede legislativa,” ha dichiarato Isabella Conti, assessora alla Scuola e al Welfare. La normativa intende vietare l’uso degli smartphone ai bambini sotto una determinata età e negli istituti scolastici, per affrontare i crescenti rischi legati all’abuso tecnologico.

Questa iniziativa sarà il fulcro degli Emilia-Romagna Stati generali infanzia, un evento che si terrà a Bologna dal 22 maggio al 6 giugno 2025, con il tema “Oltre gli schermi: libertà e diritti”. L’incontro vedrà la partecipazione di esperti, genitori e giovani per discutere strategie contro le dipendenze tecnologiche.

Dati sanitari preoccupanti

Alla base di questa iniziativa legislativa ci sono dati allarmanti sulla salute mentale dei giovani. Negli ultimi dieci anni, i ricoveri in Neuropsichiatria infantile sono aumentati del 183%. Particolarmente critico è il boom dei disturbi d’ansia (+265%) e dei disturbi alimentari (+483%), mentre i casi di schizofrenia nell’età evolutiva sono cresciuti del 396%. Solo in Emilia-Romagna, gli utenti dei servizi specialistici sono passati da circa 38.000 nel 2010 a quasi 65.000 nel 2023. Questi numeri sottolineano gli uso smartphone rischi salute, legati all’abuso dei dispositivi digitali.

La Regione propone inoltre una tassazione specifica per le grandi aziende tecnologiche. I proventi di questa misura verrebbero destinati a coprire i costi sanitari generati dall’uso eccessivo della tecnologia, in particolare per i giovani.

Soluzioni alternative e iniziative educative

Per affrontare il problema, l’amministrazione regionale sta investendo in soluzioni che promuovano attività extrascolastiche e il tempo pieno scolastico. Sono stati stanziati 3 milioni di euro per i centri estivi e, a partire da settembre, diventerà permanente il progetto “Scuole aperte”. Questo programma prevede attività organizzate oltre l’orario scolastico tradizionale, offrendo ai giovani opportunità di socializzazione e apprendimento al di fuori degli schermi digitali.

Adattamento del calendario scolastico

Un’altra misura innovativa è la riforma calendario scolastico, prevista per l’anno 2026-2027. L’obiettivo è rivedere i tempi scolastici per adattarli alle nuove esigenze climatiche e organizzative. “Le modifiche saranno condivise con tutti gli stakeholder,” ha precisato Conti, sottolineando l’importanza di un approccio inclusivo nella pianificazione.

Con queste iniziative, l’Emilia-Romagna si propone come pioniere nella regolamentazione dell’uso consapevole della tecnologia tra i giovani, aprendo un dibattito che potrebbe presto estendersi a livello nazionale. La speranza è che altre regioni seguano l’esempio, adottando misure concrete per proteggere le nuove generazioni dai rischi associati all’abuso tecnologico.

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