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Il mercato delle smart home è in rapida espansione: sempre più persone acquistano, infatti, termostati intelligenti, serrature gestibili da remoto, strumenti per la videosorveglianza e molto altro ancora. Ma questi ritrovati tecnologici, pronti a regalare qualche comodità in più in ambiente domestico, sono davvero sicuri? Non propriamente, almeno secondo quanto spiegato dalla società di cyber-sicurezza Synack: il settore deve mirare a una maggiore consapevolezza dei rischi per l’utente.
A quanto sembra, i dispositivi pensati per rendere la casa più sicura potrebbero essere invece veicolo d’accesso per i malintenzionati. Secondo Synack, infatti, man mano che il mercato si espande accrescono le azioni dei criminali informatici, pronti a manomettere i terminali smart connessi in Rete per ottenere dati sensibili sull’utente o pianificare al meglio al meglio un furto. Così spiega Colby Moore, un ricercatore dell’azienda, dalle pagine di Business Insider:
Davvero, lo stato della sicurezza di questi dispositivi è al momento abbastanza atroce.
All’inizio dell’anno, la società ha testato 16 dei prodotti per la
Quando qualcuno conosce i tuoi comportamenti e dove sarai, è più facile approfittare di queste vulnerabilità. L’altra questione è sul versante della privacy. Se qualcuno vuole rubare i tuoi video e le tue fotografie, è un grave problema.
Al momento non vi sarebbero grandi preoccupazioni per chi già dispone di un dispositivo smart nella propria abitazione poiché, almeno fino a oggi, non si registrano grandi attività da parte dei malintenzionati in Rete. Questa condizione, tuttavia, non è detto che si mantenga in futuro, quindi gli esperti si vedono costretti a lanciare un monito alle società produttrici, elevando l’allerta sui problemi di sicurezza e le falle dei terminali lanciati sul mercato.
Gli ostacoli da abbattere, tuttavia, non sarebbero poco. Incrementare la sicurezza dei device, fino a blindarli da sguardi estranei, comporta ingenti investimenti per le società produttrici. E molte di queste aziende, poiché startup o relativamente giovani, appaiono riluttanti o limitate nelle loro capacità di spesa. Business Insider, ad esempio, riporta di un certo malcontento fra i produttori di dispositivi di terze parti nell’assecondare gli elevati standard che Apple avrebbe richiesto per
Non vi è uno standard industriale e non vi è modo, per il consumatore medio, di comprendere se un prodotto sia sicuro o meno. Si tratta di un grande problema, un problema a cui l’industria deve rispondere.
Ma come deve orientarsi il consumatore, per conciliare le esigenze di automatizzazione della casa, mantenendo un buon livello di privacy? È sempre Moore a fornire utili consigli:
La migliore cosa da fare è comprare dispositivi che si siano già ben stabiliti sul mercato, quindi optare per terminali che sono prodotti da compagnie conosciute per prendere sul serio la sicurezza.
Inoltre, i device per la smart home necessitano delle stesse attenzioni di qualsiasi altro termine tecnologico della casa, come smartphone e tablet: sono necessari aggiornamenti costanti del software, nonché una modifica regolare delle credenziali d’accesso, come ad esempio le password.