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Ridurre l’inquinamento ambientale, abbattere i costi per la produzione dell’energia e mettere quest’ultima a disposizione di tutti, ovunque ci si trovi: sono questi tre i principali obiettivi alla base degli svariati progetti nati in ambito internazionale per la creazione di sistemi cittadini intelligenti per la gestione dell’energia. Essere una Smart City, d’altro canto, significa essere in grado di organizzare al meglio le proprie attività ed in tal senso l’utilizzo dell’energia elettrica svolte un ruolo fondamentale nell’economia locale. Diventare Smart City, quindi, implica un impegno preciso ed un investimento (culturale e finanziario) nell’innovazione.
Uno degli esempi più limpidi di attenzione all’utilizzo intelligente delle risorse energetiche è la città di Seattle, la quale si è contraddistinta da tempo come una delle città più "smart" al mondo. L’amministrazione locale ha avviato un
Se Seattle ha quindi dimostrato come sia possibile avviare procedure volte a ridurre i consumi energetici, c’è chi è
Produrre più energia di quanto necessaria, sfruttando fonti rinnovabili ed economiche, è anche l’obiettivo di Bruchsmühlbach-Miesau, municipalità tedesca comprendente una serie di piccoli comuni che da alcuni mesi ha avviato un programma in collaborazione con gli Stati Uniti per l’utilizzo di pannelli solari distribuiti all’interno di una base militare. Entro il 2013, poi, l’obiettivo è quello di produrre il 290% del fabbisogno energetico mediante l’utilizzo di fonti eoliche e biogas, oltre che solari, iniziando così ad esportare energia elettrica e quindi ad ottenere ulteriori vantaggi dal punto di vista economico.
Tornando agli Stati Uniti, poi, sono diversi gli esempi di realtà aziendali di elevato spessore che hanno dimostrato la propria sensibilità nei confronti delle tematiche legate all’utilizzo intelligente delle risorse. Google, ad esempio, ha sponsorizzato in più occasioni la creazione di impianti per la produzione di energia elettrica verde, come ad esempio la centrale costruita nell’Oregon con l’obiettivo di realizzare la più grande fonte di energia eolica al mondo oppure la rete di pale eoliche progettate per coprire un’ampia porzione della costa est degli Stati Uniti, con investimenti da 200 milioni di dollari. Nei laboratori Microsoft, invece, è stata studiata una tecnica per l’utilizzo del calore prodotto dai server presenti nelle infrastrutture cloud al fine di trasformare la nuvola in una vera e propria fonte di riscaldamento (potenzialmente anche alimentata da biomasse): l’energia a disposizione in tali contesti è troppo bassa per una conversione in forma elettrica, ma sufficiente per riscaldare le abitazioni in prossimità dei data center, i quali fornirebbero così calore in maniera quasi gratuita.
In Italia sale l’ambizione
In Italia iniziano a svilupparsi le prime realtà improntate al risparmio e la produzione industriale sta iniziando a fornire i primi prodotti pensati a tal fine. Tuttavia è soprattutto la Pubblica Amministrazione a compiere passi avanti che potrebbero rivelarsi determinanti. Nell’agenda del Governo Monti, del resto, è noto come la gestione intelligente dell’energia sia tra i punti in programma: la riduzione delle spese in termini di consumi nell’illuminazione pubblica è infatti parte integrante dei progetti di spending review, anche se tale punto non è stato in seguito sviscerato nel dettaglio. Sebbene l’opinione pubblica non abbia in molti casi appreso appieno ciò che tale taglio implica (immaginando probabilmente più uno spegnimento di certe tratte che non una gestione intelligente dei punti di illuminazione), il fatto che la gestione intelligente dell’energia sia entrata a far parte di un piano di Governo significa giocoforza qualcosa. Una maturata consapevolezza, quantomeno. Il che andrà in seguito tramutato in qualcosa di ulteriore, affinché le Smart City possano divenire la normalità invece che un’eccezione.
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