Skype abbandona l'architettura P2P e passa a Linux

Microsoft ha sostituto l'architettura P2P di Skype con supernodi Linux ospitati all'interno dei suoi datacenter.
Microsoft ha sostituto l'architettura P2P di Skype con supernodi Linux ospitati all'interno dei suoi datacenter.
Skype abbandona l'architettura P2P e passa a Linux

Microsoft ha modificato l’architettura di rete di Skype, sostituendo i supernodi P2P con server centralizzati basati su Linux. L’obiettivo dell’azienda di Redmond è migliorare il servizio VoIP dal punto di vista della stabilità e della sicurezza, incrementando allo stesso tempo le prestazioni e la scalabilità.

Fin dalla sua nascita nel 2003, Skype utilizza una rete costituita da supernodi, ovvero i computer dei singoli utenti che soddisfano alcune specifiche minime, in termini di dotazione hardware, potenza di elaborazione e larghezza di banda. Skype assegna dinamicamente il ruolo di supernodo ad un client e il trasferimento dei dati tra supernodi avviene secondo la logica peer-to-peer. Complessivamente ci sono circa 48.000 client che funzionano in questo modo.

Il ricercatore di sicurezza Kostya Kortchinsky di Immunity Security ha scoperto che, due o tre settimane fa, il numero di supernodi è diminuito a circa 10.000, realizzati tutti su macchine Microsoft. I client degli utenti, quindi, non possono più essere promossi a supernodi. I server dedicati eseguono una versione di Linux che sfrutta grsecurity, una collezione di patch e configurazioni sviluppate per garantire una maggiore sicurezza.

L’utilizzo di una architettura centralizzata permette inoltre di offrire un servizio più stabile e affidabile, anche nel caso in cui cresce il numero di utenti collegati. Lo scorso mese Skype ha raggiunto un picco di utenti pari a 41 milioni. Ogni supernodo Linux può gestire fino a 100.000 utenti in contemporanea, mentre con la precedente architettura P2P questo numero non poteva superare gli 800.

Microsoft ha confermato quanto scoperto da Kortchinsky: Skype ora possiede un’architettura centralizzata basata su server dedicati ospitati all’interno di datacenter sicuri.

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