Skype offre a tutti i propri utenti un voucher da 30 minuti per una lunga chiamata gratuita verso qualsiasi numero fisso al mondo. La scelta è dettata dalla necessità di riguadagnare il perdono dei propri utenti nei giorni successivi al massiccio black-out che ha fermato il servizio a livello internazionale portando l’utenza all’impossibilità di comunicare con i propri cari proprio nei giorni degli auguri natalizi.
Con apposito post sul blog ufficiale, il CEO Tony Bates ha spiegato che il 24 dicembre era online ormai il 90% della community Skype e che il servizio era ormai a regime. Poche ore più tardi veniva comunicato il ripristino delle videochiamate di gruppo e delle comunicazioni di Instant Messenger offline. Quel che ancora Skype non ha saputo fornire, invece, è una spiegazione definitiva del problema, ad oggi limitata ai dettagli sulla sua manifestazione: la caduta di troppi supernodi ed il conseguente scioglimento del network.
Il CEO Skype lascia addirittura aperta un’ipotesi remota: quella per cui la causa originaria possa essere derivante da un attacco remoto. Il gruppo sembra non credere in questa ipotesi, ma al tempo stesso la possibilità dell’offesa da entità terze è stata presa in considerazione. L’ipotesi aleggiava del resto attorno a Skype fin dalla prima ora, ma le ipotesi di un coinvolgimento del gruppo nei DDoS conseguenti al caso Wikileaks (in virtù di una proprietà comune con PayPal) non ha mai trovato riscontro in alcuna rivendicazione “anonima”.
Skype promette ora un solerte chiarimento così da poter chiudere quanto prima, ed una volta per tutte, la parentesi più complessa dell’intera storia del gruppo. Nel frattempo 30 minuti di chiamate gratuite valgono una richiesta di perdono ed una promessa di maggior solidità futura.