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Tra gli assistenti vocali disponibili sul mercato mobile, Siri è probabilmente la versione più poliglotta. La voce robotica di Cupertino, infatti, è in grado di parlare 21 lingue diverse, localizzate in 36 paesi del mondo. In che modo, tuttavia, il sistema riesce ad apprendere nuovi idiomi e, soprattutto, a distinguerne le varietà locali, quali accenti e dialetti? A spiegarlo, è un interessante intervento della compagnia californiana dalle pagine di Reuters.
Sebbene tutti i grandi player del mercato abbiano investito sugli assistenti vocali, basti pensare a Google, Amazon e Microsoft,
La compagnia comincia a lavorare su un nuovo linguaggio invitando alcune persone a leggere dei passaggi, in una grande varietà di accenti e dialetti, che sono poi trascritti a mano affinché il computer possa contare su un’esatta rappresentazione del testo parlato. Apple registra anche una varietà di suoni fra le più svariate voci. A questo punto, viene costruito un modello di linguaggio che tenti di predire la sequenza di parole.
Non è però tutto, poiché Apple si avvale anche del suo grande bacino di utenti a livello internazionale. Quando un consumatore si avvale delle opzioni di dettatura, comunemente presenti sia in iOS che in OS X, il sistema operativo tiene traccia di alcuni piccoli frammenti del parlato e, dopo averli resi anonimi e irriconoscibili, affinché l’