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L’acquisto di un computer dotato di sistema operativo proprietario comporta, generalmente, l’acquisto di una licenza il cui prezzo è compreso nella cifra proposta dal produttore del dispositivo all’acquirente. La maggior parte dei computer oggi in commercio viene venduta con i sistemi operativi Windows grazie agli accordi commerciali stipulati tra gli OEM e Microsoft. Salvo rare eccezioni, il prezzo aggiuntivo per l’OS proprietario non viene solitamente comunicato agli acquirenti poiché né i produttori di computer, né tanto meno Microsoft, hanno l’interesse di comunicare l’entità dei loro accordi commerciali per la vendita in bundle di PC e sistema operativo.
La questione è stata spesso dibattuta in numerosi paesi compresa l’Italia, ove alcuni mesi fa un giudice di pace
Una conquista importante per UFC-Que Choisir, che non si è però dimostrata particolarmente
La sentenza emessa dal tribunale di Parigi fa riferimento a una causa intentata dall’associazione dei consumatori nel corso del 2006 contro Darty, catena appartenente al colosso della grande distribuzione Auchan, e il produttore di computer Hewlett-Packard. Da ora in poi, il distributore sarà tenuto a comunicare alla clientela la composizione esatta del prezzo, distinguendo la cifra per l’hardware da quella per l’acquisto del sistema operativo proprietario, Microsoft Windows nella maggior parte dei casi. Le autorità per il controllo del mercato avranno il compito di vigilare sull’effettiva applicazione delle regole imposte dal magistrato da parte di Darty.
Secondo numerose associazioni a tutela dell’open source, la decisione del tribunale di Parigi aiuterà gli acquirenti a comprendere che le copie di Windows preinstallate sui personal computer in vendita non sono gratuite, ma comprese nel prezzo per l’acquisto del PC. Nonostante tale caratteristica sia nota da tempo agli utenti più esperti, ancora in molti pensano che gli OS con licenza già installati sui dispositivi siano offerti gratuitamente a corredo del computer che stanno per acquistare.
La decisione del magistrato potrebbe ora costituire un importante precedente, utile per l’associazione UFC-Que Choisir, impegnata da tempo in una battaglia per rendere maggiormente trasparente dinamiche e prezzi della filiera che porta un personal computer da un produttore alle case degli acquirenti.
La sentenza emessa dal tribunale di Parigi fa riferimento a una causa intentata dall’associazione dei consumatori nel corso del 2006 contro Darty, catena appartenente al colosso della grande distribuzione Auchan, e il produttore di computer Hewlett-Packard. Da ora in poi, il distributore sarà tenuto a comunicare alla clientela la composizione esatta del prezzo, distinguendo la cifra per l’hardware da quella per l’acquisto del sistema operativo proprietario, Microsoft Windows nella maggior parte dei casi. Le autorità per il controllo del mercato avranno il compito di vigilare sull’effettiva applicazione delle regole imposte dal magistrato da parte di Darty.
Secondo numerose associazioni a tutela dell’open source, la decisione del tribunale di Parigi aiuterà gli acquirenti a comprendere che le copie di Windows preinstallate sui personal computer in vendita non sono gratuite, ma comprese nel prezzo per l’acquisto del PC. Nonostante tale caratteristica sia nota da tempo agli utenti più esperti, ancora in molti pensano che gli OS con licenza già installati sui dispositivi siano offerti gratuitamente a corredo del computer che stanno per acquistare.
La decisione del magistrato potrebbe ora costituire un importante precedente, utile per l’associazione UFC-Que Choisir, impegnata da tempo in una battaglia per rendere maggiormente trasparente dinamiche e prezzi della filiera che porta un personal computer da un produttore alle case degli acquirenti.