
Il termine usabilità è entrato da diverso tempo nel vocabolario di web designer e più in generale di coloro cui spetta il compito di realizzare pagine Web. Rendere un sito accessibile significa sostanzialmente eliminare ogni tipo di ostacolo posto dai tradizionali metodi di fare Web nei confronti delle persone disabili, cui spetta senza dubbio il diritto di accedere ad una rete che riesca ad adeguarsi alle esigenze di ognuno. Sul tema sono nate nel tempo numerose campagne di sensibilizzazione, e l’ultima in ordine di tempo prende il nome di Fix the Web.
Il progetto
E trattasi di regole in molti casi totalmente ignorate, o addirittura riposte nel dimenticatoio da coloro che realizzano documenti da pubblicare in rete. Nel solo Regno Unito sono ben 6 milioni gli utenti disabili che accedono ad Internet, ma trattasi di una community a cui circa l’80% del Web risulta per vari motivi inaccessibile. Col passare del tempo, l’evoluzione degli strumenti destinati all’ottimizzazione dei siti Web per disabili ha portato le operazioni necessarie ad una semplicità tale da non rappresentare un ostacolo insormontabile, ma una necessità da tenere sempre in considerazione nel rispetto di tutti gli utenti.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di controllare 250.000 pagine nei primi 2 anni di vita: una cifra piuttosto ambiziosa, che solo con l’aiuto di numerosi volontari potrà essere raggiunta. Il messaggio è stato lanciato: sta agli utenti del Web raccoglierlo per far sì che quello che ormai è un aspetto fondamentale di ogni persona non resti appannaggio dei più fortunati.