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A partire dal prossimo 16 novembre, l’Internationalized Domain Names sarà realtà. Il board dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) ha da poco approvato il documento finale
L’IDNs è stato
«Questo è un piccolo passo per l’ICANN, ma un grande balzo per quella metà del genere umano che non utilizza i caratteri latini, come la Corea, la Cina e la Penisola Araba e ancora l’Asia, l’Africa e il resto del mondo» ha
Il Fast Track Process «consentirà alle nazioni e alle aree geografiche di inoltrare una richiesta per quelle estensioni che faranno riferimento al loro nome e ai caratteri della loro lingua nazionale. Se le richieste saranno in linea con i criteri che comprendono anche il supporto della comunità e delle istituzioni governative e una valutazione di stabilità, i richiedenti riceveranno un’approvazione per iniziare ad accettare le registrazioni» si legge nel comunicato da poco diffuso dall’ICANN.
Il programma per gli IDN interesserà esclusivamente quelle lingue non basate sui caratteri latini, già utilizzati dagli attuali domini [
Le condizioni poste dall’ICANN dovrebbero consentire uno sviluppo organico e sufficientemente ordinato dei nuovi domini realizzati con caratteri diversi da quelli latini. L’istituzione mira a una progressiva adozione del nuovo sistema con regole certe e chiare per evitare confusioni sia sul lato dell’implementazione tecnica che su quello degli utenti finali della Rete.
L’adozione del nuovo sistema richiederà inevitabilmente alcuni tempi tecnici prima di portare alla nascita vera e propria del primo dominio senza caratteri latini. A partire dal 16 novembre l’ICANN inizierà ad accettare le prima domande, ma difficilmente i nuovi domini faranno la loro comparsa online entro la fine dell’anno in corso. Le versioni con caratteri diversi dei ".com" e ".org" non saranno ancora permesse per qualche anno. L’istituzione che regolamenta la Rete valuterà i primi esiti del nuovo corso prima di apportare modifiche significative ai due domini maggiormente utilizzati su scala internazionale. Un’altra decisione dettata dalla cautela e dalla necessità di non causare disguidi pericolosi per l’intera gestione di Internet e lo sviluppo stesso della Rete.
Infine, l’introduzione dei domini con caratteri diversi da quelli finora utilizzati richiederà una serie di adeguamenti tecnici sul fronte degli applicativi utilizzati per sfruttare le risorse della rete globale. Numerosi browser supportano già l’utilizzo di caratteri non latini all’interno delle loro barre degli indirizzi, un accorgimento adottato per semplificare l’utilizzo della Rete da parte dei tanti utenti che utilizzano alfabeti differenti dal nostro, ma molti altri applicativi come alcuni client di posta non offrono analoghe soluzioni.
L’apertura dei domini a quel miliardo e mezzo di utenti che non utilizzano i caratteri del nostro alfabeto sarà dunque complessa, ma irrinunciabile per rendere ancor più democratica e globale la Rete.