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Il trasporto a chiamata, i prodotti della terra, un letto comodo in una città lontana, alcune fasi di un progetto di design: quante cose della vita comune sono basate sull’economia della condivisione? La sharing economy, che mette a disposizione delle comunità online le risorse esistenti, è una rivoluzione instancabile, piena di potenzialità e dissidi. I tassisti odiano Uber, gli albergatori odiano Airbnb. I loro clienti, invece, per nulla. Per questo è molto interessante l’iniziativa promossa dall’Intergruppo parlamentare, che ha organizzato per l’11 settembre un convegno su questo fenomeno.
il fatto che si possono scambiare beni e servizi dentro le comunità di utenti in Rete e non più soltanto nelle classiche catene distributive sta cambiando le regole del gioco. E se è vero, come spiega il gruppo parlamentare nato questa primavera, che l’economia digitale e la sharing economy «possono giocare nella valorizzazione delle comunità portando nuovi posti di lavoro, nuova economia e permettendo l’emersione e la tracciabilità di fenomeni altrimenti invisibili» è altrettanto vero che basta scorrere la lista degli invitati al panel sulla "Valorizzazione delle comunità di utenti con la sharing economy in Italia" per incontrare alcune delle aziende che più hanno fatto discutere in questi ultimi tempi.
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Ospiti Uber, Airbnb, Cortilia
A Roma, in sala Aldo Moro, interveranno infatti Benedetta Arese Lucini, general manager di
Il dibattito sarà moderato da Anna Masera e introdotto da un keynote del professor Carlo Alberto Carnevale Maffè dell’Università Bocconi.
E la legislazione?
Il convegno avrà anche una parte dedicata all’aspetto legislativo, che relaziona queste piattaforme collaborative coi regolatori, i quali secondo gli organizzatori sono posti di fronte a nuove sfide. Da un lato, consentire l’emersione di questa economia, dall’altro evitare di soffocarla di burocrazia, come accadrebbe se si desse retta soltanto ai timori provocati dall’effetto dirompente sui vecchi modelli di business. Interverranno per parlarne il blogger e avvocato Guido Scorza, Veronica Tentori per l’Intergruppo, Paolo Testa, direttore del Centro di Ricerche “Cittalia” e Gianni Dominici, direttore generale del Forum PA.